Amicidi penna. Cosa ci insegna l'abbandono?

L'abbandono, così come la morte, è un'esperienza comune di tutti gli esseri umani.  Ci si ritrova a fare conti con il dolore, la nostalgia e la rabbia. Però, che si tratti di un genitore, di un amico o di un/a partner, l'atto di abbandonare rivela sicuramente molto di lui/lei, e non della persona che lo subisce. La solitudine forzata, quindi, deve trasformarsi non in una punizione, ma in opportunità.


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Affrontare un abbandono non è mai una cosa facile, soprattutto quando lo subisci. Attraversi diverse fasi, ma la più devastante è sicuramente la prima: sbigottimento e incredulità perché, probabilmente, realizzi che si è avverato il tuo incubo peggiore, quello che hai cercato disperatamente di evitare. Improvvisamente, i tuoi pensieri si bloccano, come se fosse scoppiata una bomba nella testa. 
Provi tanto dolore, che ti accompagnerà per diverso tempo, e sarà così forte che non ti farà respirare. Piangerai, ti arrabbierai, ti colpevolizzerai e, alla fine, ti rassegnerai. Queste sono le sensazioni più intense che ti governeranno nei giorni successivi alla rottura, ed è giusto e sano che escano fuori tutte, perchè sono devastanti.
Passata la tempesta emotiva, però, potrebbe essere utile razionalizzare, far luce su quello che è accaduto, in modo da processarlo, che non deve essere una ruminazione. Naturalmente, è diverso a seconda dei casi: un bambino abbandonato dai genitori, per esempio, è chiaro che non avrà alcuna responsabilità su questa decisione e, soprattutto, non sarà sufficientemente maturo per analizzare ciò che accade. Per cui, si troverà inerme a soffrire. 
Nel caso di persone adulte, però, questo momento potrà essere molto utile per acclarare e, soprattutto, andare avanti. L'abbandono, così come la morte, è un'esperienza comune di tutti gli esseri umani.  
Ci si ritrova a fare conti con il dolore, la nostalgia e la rabbia. Però, che si tratti di un genitore, di un amico o di un/a partner, l'atto di abbandonare rivela sicuramente molto di lui/lei, e non della persona a cui lo infligge. La solitudine forzata, quindi, deve trasformarsi non in una punizione, ma in opportunità.

Cosa può insegnarci un abbandono? 


Questa domanda, me ne rendo conto, può suscitare un certo sdegno, però io credo che ogni cosa che accada, anche la più penosa, possa insegnarti qualcosa. Essere abbandonati è un'occasione unica per scoprire ciò che ti ha portato a cercare (seppur inconsciamente) una persona non emotivamente disponibile, manipolatrice, sfruttatrice ecc, perchè è chiaro che quella è la parte di te che dovrai guarire. 
Cercare l'origine del tuo malessere, che ti porta a ripetere gli stessi schemi disfunzionali e, quindi, l'abbandono, è fondamentale per fare in modo che ti prenda cura di te e capisca che tu hai valore, devi pretendere quello a cui hai diritto senza scendere a compromessi. 
Imparare da queste esperienze di sofferenza, significa crescere e avere un livello di consapevolezza che, molto probabilmente, chi ci ha abbandonato non ha raggiunto. Il risentimento è comprensibile, ma non ha senso odiare chi ti ha lasciato andare. Evidentemente, proprio a causa della sua incompleta maturità, quella era l'unica opzione che gli restava. 
Tu, invece, raggiungerai la pace.



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