Amici di penna. Il cambiamento deve venire da dentro, e bisogna farlo un passo per volta
Ci sono momenti in cui non si riesce ad andare avanti, ma non si può nemmeno tornare indietro. Non siamo più gli stessi di prima, però il nostro nuovo sé non è completamente costruito. E allora, cosa bisogna fare? Nient'altro che muoversi. Un passo per volta, un giorno alla volta, una sfida, una paura alla volta e, quando saremo arrivati al traguardo, guardare tutta la strada percorsa ci renderà fieri di noi stessi
A un certo punto del nostro cammino può capitare di fermarci, perché non abbiamo più risorse né volontà per poter andare avanti, nonostante tutto il lavoro fatto per carburare e partire. Essere dubbiosi va bene, perché il percorso di guarigione non potrà mai essere tutto lineare, ci saranno sempre degli imprevisti che rovineranno i piani, e chi è affetto da ansia e mania di controllo come me lo sa bene.
Tuttavia, quello che è sbagliato fare non è fermarsi e riprendere fiato, ma rinunciare. Vorremmo ottenere dei risultati immediati, quando invece tutto è frutto di un paziente lavoro, cadute e riprese. Come si suol dire: Roma non è stata costruita in un giorno, e il cambiamento arriverà soltanto quando saremo pronti. Se rinunciamo, non solo avremo perso tempo ed energie, ma non avremo imparato niente.
E come capire se e quando saremo pronti? La nostra mente lo sa e, al momento opportuno, lo percepirà anche il corpo. La sensazione di pienezza, soddisfazione e orgoglio che proveremo dentro di noi emanerà delle buone vibrazioni e ci riempiranno. Il cambiamento è difficile, può essere anche doloroso, ma bisogna accoglierlo perché potrà essere foriero di belle novità.
Ci sono momenti in cui non si riesce ad andare avanti, ma non si può nemmeno tornare indietro. Non siamo più gli stessi di prima, però il nostro nuovo sé non è completamente costruito. E allora, cosa bisogna fare? Nient'altro che muoversi. Un passo per volta, un giorno alla volta, una sfida, una paura alla volta e, quando saremo arrivati al traguardo, guardare tutta la strada percorsa ci renderà fieri di noi stessi.
Un altro prezzo da pagare per il cambiamento è perdere cose, e anche persone. Infatti, è probabile che la nostra nuova versione infastidisca o addirittura faccia arrabbiare qualcuno, perché si accorgerà che siamo più fiduciosi in noi stessi, più forti ed equilibrati, quindi cercheranno in ogni modo di sabotarci. Il motivo? Non siamo più disposti a farci sfruttare emotivamente (e, in alcuni casi, anche materialmente), e questo li destabilizza perché sanno di non essere alla nostra altezza. Non si sono ancora evoluti e, forse, non lo faranno mai.
Ma a noi non deve importare: perdere, talvolta, significa vincere. E la vittoria più grande che possiamo ottenere, è riuscire a realizzare noi stessi.
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