Letteral_mente. L'altra metà dell'amore, Susan Swan - recensione-
Negli Stati Uniti degli anni '60, si dipana un racconto che parla senza molti preamboli di identità di genere, della scoperta del sesso, ma anche di misoginia e come i ruoli di genere influenzino il rapporto tra uomini e donne. Mary Beatrice Bradford, detta Mouse, è la protagonista di questo mondo adolescenziale un po' lontano dalla sua portata. La Grazia dei libri vi porta alla scoperta de "L'altra metà dell'amore", di Susan Swan
Descrizione
È il 1963. Mary Bradford (alias Mouse) ha tredici anni quando viene spedita al Bath Ladies College. Mouse, orfana di madre, con una leggera gobba lasciata da una malattia infantile, si sente molto ai margini, anche per sua volontà. Non ha nessuna voglia di inserirsi tra le ragazze "normali" si rifiuta di soddisfare le aspettative delle donne più grandi di lei: le insegnanti zitelle, le madri eleganti delle sue compagne. Sceglie con cura i suoi alleati: la sua gobba, che chiama Alice, e John F. Kennedy, a cui scrive lunghe lettere chiedendo e dando consigli. Nell’istituto conosce la ribelle Paulie Sykes che ha intrecciato una relazione con la compagna Tory. È lei a guidare la nuova studentessa in un mondo di esplorazioni e possibilità controcorrente. A un tratto le cose precipitano. Paulie si traveste da maschio, assumendo l’identità di Lewis, ma ciò che inizia come una sperimentazione va fuori controllo e sfocia in tragedia. Uno spaccato di vita raccontato in prima persona da Mouse, ormai grande e in pace con se stessa. Il romanzo bestseller di Susan Swan, da cui è stato tratto un film di grande successo, è una confessione adolescenziale, l’urlo rivoluzionario di una giovane donna e un’analisi della figura femminile in una società maschilista. Un libro che racconta la scoperta di sé e del sesso, il peso della diversità in un mondo spesso ostile. Susan Swan parla di rabbia e lotta di genere con una penna incisiva e al tempo stesso ironica e leggera. Mouse Bradford – saggia, spiritosa e vulnerabile – è un’eroina indimenticabile.
Questo romanzo mi è piaciuto nella sostanza e nelle tematiche trattate, perché sono moderne e contrastanti col puritanesimo statunitense proprio di quegli anni - siamo intorno al 1963, quando avviene l'assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy- ma a tratti mi è parso piuttosto disturbante.
Alcune descrizioni raccapriccianti, ma anche la misoginia di Lewis -alias Paulie- (ho anteposto volutamente l'alter ego maschile), sono state per me un trigger non facile da sopportare.
Ma, prima, concentriamoci sulla piccola Mouse, un'antieroina, ironica e fragile quanto basta per provare una tenerezza immediata. Ha imparato a convivere con la sua lieve disabilità, una gobba che ormai chiama affettuosamente Alice, che sembra essere stata la sua unica amica prima di arrivare nel Collegio Femminile di Bath.
Per lei, che ha paura di essere giudicata e derisa, quel mondo di adolescenti in fermento ormonale è un po' lontano, ma al contempo ne è attratta e cerca di scoprirlo. La sua riflessività e innocenza, sono il filtro di una storia che appare, soprattutto verso le sue battute finali, un po' torbida e inquietante. La sua voglia di essere accettata è tale che consentirà a Paulie di sottoporla a delle prove che dovrebbero trasformarla in un ragazzo.
Tra le due si instaurerà un legame pericoloso, e Paulie è personaggio molto controverso, a mio parere, per il quale ho cambiato opinione diverse volte durante il corso della narrazione.
Se vogliamo analizzarla per bene, Paulie vuole ricalcare gli stereotipi della mascolinità tossica perché non solo odia essere una donna, ma non ha rispetto verso il suo genere. Si traveste da maschio e instaura una relazione con Tory, la compagna di stanza di Mouse, verso la quale prova una forte dipendenza affettiva.
In questo libro, sono sostanzialmente i ruoli di genere ad avere una grande rilevanza e che tratteggiano il carattere dei protagonisti. sia maschili che femminili, per mettere in evidenza il maschilismo della società dell'epoca.
Un romanzo dal finale che strizza l'occhio al crime, per il quale vi consiglio di prepararvi, soprattutto se siete un po' impressionabili, perché le descrizioni sono ben fatte e lasciano lavorare molto l'immaginazione del lettore.
Tuttavia, è una storia che caldeggio perché interessante e scorrevole, con un sostrato psicologico ben curato e messaggi che, ieri come oggi, sono scomodi, ma rivoluzionari.
Voto: 7.5
Commenti
Posta un commento
Ti piace il mio blog? Seguimi anche su Facebook https://www.facebook.com/GraziaDeg87