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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Amici di penna. La paura si affronta con la paura

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Quando abbiamo paura di qualcosa, l'unico modo per vincerla è... avere paura. Affrontare qualcosa che ci spaventa è il solo modo per capire che, in realtà, siamo in grado di gestire la situazione. Nonostante la reazione fisiologica della nostra mente, nonostante le insicurezze e il senso di inadeguatezza. Siamo molto più della paura ph. Pixabay La paura è una conseguenza a uno stimolo che la nostra mente percepisce come pericoloso per la nostra vita. Si tratta di qualcosa di irrazionale che insorge in determinate circostanze e, apparentemente, è fuori dal nostro controllo: ci sembra di esserne sopraffatti al punto che a volte diventa invalidante per le attività quotidiane.  Ma, allora, saremo vittime delle nostre paure per sempre? No. In realtà, questo riflesso si può sbloccare.  Anzitutto, se la paura diventa invalidante bisogna cercarne la radice, approfondire quelle che possono essere le cause scatenanti e, talvolta, inconsce. Senza questa presa di coscienza, non si può pro...

Psychè. Non vedersi adulti e realizzati: quali sono le motivazioni?

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Questa è una società che dà poche garanzie sulla propria realizzazione e un futuro incerto, e questo può alimentare ansia, pensieri intrusivi e paura. A volte, si fatica proprio a immaginarsi adulti e autonomi, o anche solo progredire in una situazione diversa dalla propria. Perché accade questo?  Ph. Freepik Quando i pensieri intrusivi mi tormentavano giorno e notte, uno di quelli che facevo più spesso era: "Non avrai mai un futuro. Rassegnati: diventerai vecchia e povera, piena di rimpianti, e nessuno si ricorderà più di te" . E così, avevo accettato di continuare i miei giorni in una modalità di sopravvivenza, certa che l'avvenire non mi avrebbe riservato ormai più alcuna sorpresa. Inutile dire che, naturalmente, mi sbagliavo su tutto. Erano il mio sconforto, la mia stanchezza, la mia tristezza a parlare, dopo aver combattuto e sperato per anni che arrivasse qualcosa di bello anche per me.  Uscire da questo vortice è molto difficile, ed è per questo che ho chiesto aiut...

Amici di penna. Un anno lontano da una persona tossica: la mia rinascita

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Non sono più sotto le grinfie di una narcisista. Finalmente è tutto finito. Adesso mi prendo cura di me, sto diventando una persona nuova. Sono consapevole e sto metabolizzando il dolore, attenta alla mia salute mentale, sempre grata ma, soprattutto, con la ferma intenzione di valorizzarmi e amarmi di più. Il racconto di come stia rinascendo, un anno dopo Ph. Freepik Da molto tempo quell'amica non mi faceva più bene. All'inizio sembrava diversa, o forse ero io a non voler vedere. Avevo bisogno di qualcuno da amare, e questo è stato molto arduo da confessare a me stessa.  Ma, dopo trecentosessantacinque giorni e a mente decisamente più fredda, ho realizzato che incubo abbia vissuto per sette anni: tutte le frasi che distruggevano la mia autostima, i suoi silenzi  punitivi, le umiliazioni e le sfuriate al telefono, la svalutazione dei miei problemi a vantaggio dei suoi, le minacce di abbandonarmi ogni volta che la contraddicevo e gli abbandoni effettivi, che sono stati ben ...

Letteral_mente. Il buio addosso, Marco Missiroli -recensione-

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Nunù, soprannominato anche Il matto e Poline, etichettata dalla nascita come La zoppa, sono i protagonisti di questo romanzo delicato, ma che colpisce in maniera quasi dolorosa. Una storia sulla diversità e di quanto sia difficile, talvolta, accettarla. Soprattutto quando,  anziché una fonte di ricchezza, viene considerata portatrice di disgrazie. Lagraziadeilibri vi racconta la favola di Marco Missiroli, "Il buio addosso" Descrizione In un piccolo paese dell'Alta Provenza, immerso in un paesaggio viola per le spighe della lavanda e azzurro per il mare che si scorge in lontananza, vige nell'Ottocento una triste tradizione, che impone agli abitanti di uccidere i bambini che nascano deformi. Ma una bambina zoppa viene segretamente risparmiata. E il romanzo racconta la sua storia segnata dalla diversità, il suo diventare una donna diversa in un mondo che la tiene prigioniera, avvolta dal buio che la ferocia degli altri, nella loro normalità, le getta addosso. Solo l'...

Amici di penna. Cos'è la gratitudine e perché bisognerebbe praticarla

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Io non dimentico mai chi mi ha aiutato nei momenti difficili. Trovo sempre un modo per dimostrare la mia gratitudine, perché è importante per me che sia visibile. La riconoscenza è un dono prezioso che sempre più spesso non si regala, perché vediamo come dovuta la presenza di chi ci ama Ph. Freepik L'aiuto e l'affetto delle persone che ci amano non dovrebbe mai essere scontato. Soprattutto, dovrebbe essere uno scambio e non un lascito unilaterale. Ognuno ha la propria dignità e delle risorse che può mettere a disposizione solo per un periodo limitato, e a un numero di persone non così elevato.  Ed è giusto così.  Bisogna saper chiedere, con i dovuti modi, ma anche dare. O, perlomeno, fra persone equilibrate e senzienti funziona così. Quando una delle due persone inizia a donar(si)e a fondo perduto non è più affetto, ma un becero sfruttamento. Oggi potrebbe essere considerata la via più facile per ottenere qualcosa. Invece, la gratitudine è la moneta dal valore più grande che ...