3/06/22

Giornata d'autore. Speciale 8 marzo: Simone de Beauvoir

Scrittrice, filosofa, insegnante e femminista, Simone de Beauvoir è stata e continua a essere un'icona per le donne francesi, e non solo. Celebre la sua frase "donne non si nasce, si diventa". In occasione della Giornata Internazionale della Donna, sarà lei ad aprire questo format 


Ph. Biografieonline.it



I primi anni da studentessa e l'incontro con Sartre 


Simone Lucie Ernestine Marie Bertrand de Beauvoir nasce a Parigi, il 9 gennaio 1908, in una famiglia benestante, ma che successivamente si vedrà sul lastrico a causa della bancarotta del nonno. Le verrà impartita un'educazione rigida, perchè la madre è una fervente cattolica, insieme a sua sorella Hélène. 

A dieci anni inizierà ad appassionarsi alla scrittura, che le servirà come sostegno per la tragica morte di una sua cara amica d'infanzia. Sin da piccola, comincia già a ricercare una propria indipendenza. 

Amante dello studio, in particolare della letteratura francese, si iscriverà all'Istituto Désir, dove dimostrerà di essere un'allieva intelligente e diligente. Proseguirà gli studi al Liceo di Neulley, e poi all'unversità. per poi diventare insegnanteIn quegli anni, dal 1926, aderirà al Movimento Socialista e frequenterà corsi di Filosofia alla Sorbona. Si allontanerà anche dalla religione. 

Durante il suo tirocinio presso l'Istituto Universitario Janson de Saully, conosci molte personalità di spicco tra cui Lèvi Strauss e Jean Paul Sartre, con il quale instaurerà un legame intellettuale e sentimentale che durerà tutta la vita, anche se non si sposeranno mai. 

Dopo la Laurea in Lettere e l'abilitazione in Filosofia, insegna presso Rouen, Marsiglia e Parigi finchè, nel 1946, non deciderà di dedicarsi completamente all'attività di scrittrice. Inoltre, insieme al suo compagno, viaggerà in diversi paesi come Marocco, Spagna, Italia e Grecia, e conoscerà illustri autori come Ernest Hemingway, Franz Kafka, Virginia Woolf, Marcel Proust, Andrè Gidè ed Edmund Husserl. 


Opere e attività politica 


Il suo debutto come scrittrice avviene con "L'inviata", che racconta come l'arrivo di una terza persona in una coppia possa destabilizzarla. Nel 1944 viene pubblicato "Il sangue degli altri", un romanzo scritto durante la Seconda Guerra Mondiale mentre era da sola nella propria città natale, che racconta come chi combatte contro il Nazismo spinga anche gli altri a rischiare la propria vita, e di quanto questa decisione sia difficile in nome della libertà. 

L'anno seguente, insieme al suo compagno e altri intellettuali fonda la rivista culturale "Les temples modernes", che  parla di Filosofia Esistenzalista e dell'attualità moderna. Durante i suoi numerosi viaggi in America Latina, America del Nord, Cuba USA e Brasile intensifica la sua produzione letteraria con "L'America giorno per giorno" e "La lunga marcia"

Nel 1944 scriverà un importante saggio che le varrà molti riconoscimenti anche a livello internazionale: "Il secondo sesso", in cui parla della condizione sociale e morale delle donne. Dopo cinque anni, pubblicherà "I mandarini", il suo romanzo più celebre, che racconta le speranze e le paure della Francia nel Secondo Dopoguerra. Le varrà il Premio Goncourt.

Successivamente, pubblicherà la sua autobiografia articolata in tre capitoli: "Memorie di una ragazza perbene", "L'età forte", "La forza delle cose" e "A conti fatti". Sarà una grande sostenitrice del Movimento Femminista degli anni Settanta, e durante questo periodo un nuvovo romanzo autobiografico "Una morte dolcissima". dedicata alla madre scomparsa. 

Tra il 1966 e 1967 vedono la luce "Le belle immagini" e "La donna spezzata", che racconta ancora una volta della condizione femminile.  La Beauvoir sosterrà la Rivoluzione Studentesca di Parigi e, insieme ad altre donne, fonderà la Lega per i diritti delle donne, della quale diventerà presidente nel 1974. 

Le altre due opere della maturità sono "La terza età", in cui affronta il tema della vecchiaia, malattia e morte, e "La cerimonia degli addii", che racconta i suoi ultimi dieci anni di vita con Sartre, deceduto il 15 aprile 1980. 

Le ultime due opere sono "Lettere al Castoro e ad altre amiche" e "Quando tutte le donne del mondo...". Muore il 14 aprile 1986 a settantotto anni, e la sua salma riposa al fianco di quella del suo amato. 



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