1/17/22

Amici di penna. Dalla sovraesposizione mediatica alla misantropia: le mode social(i)

Esistono due macrogruppi: uno formato da persone che non sanno rinunciare ai social, alla visiblità, ai like, ai commenti di approvazione e alla condivisione. L'altro che, invece, rifugge da ogni contatto con il mondo non solo virtuale, ma anche reale. Una connessione e una misantropia che costituiscono i poli opposti di una società edonistica, analizzati nella rubrica "Amici di penna"







Al giorno d'oggi la maggior parte di noi è abituata a condividere, in misura maggiore o minore, la propria vita sui social: foto, post, avvenimenti importanti. Tutto (o quasi) è alla portata di chiunque, dei commenti e dei like altrui.Oltre alle persone affini alla visibilità, che sfruttano al massimo le vetrine mediatiche, senza le quali sei considerato fuori dal mondo, esistono quelle che fuori dal mondo vogliono starci davvero, e in maniera negativa: sono coloro che parlano degli altri con un certo disgusto, che rifuggono dalle occasioni conviviali o di condivisione, che spesso preferiscono chiudersi in casa, passando il tempo a leggere, guardare la tv, e svolgere altre attività solitarie.   Non sarò certo la prima ad affrontare questo argomento, ma forse una delle poche che lo metterà a paragone -diametralmente opposto- con una tendenza ugualmente di moda: la misantropia

Nei casi più conclamati adottano atteggiamenti di superiorità e pseudo-intellettualismo, trattano gli altri con sufficienza oppure amano apparire come tormentate e incomprese, semplicemente perchè così credono di essere più interesanti. Perchè considero l'isolamento estremo una moda? Perchè la società è fatta di luoghi comuni e personalità stereotipate, che basano la propria esistenza su veri e propri status morali  da esibire, come dei Rolex. Quante volte nelle bachehe Facebook si legge -in maniera assolutamente impropria, e spesso svilente o decisamente offensiva- di ANSIA, DISAGIO MENTALE, addirittura PSICOPATIA? Ad esempio: Ma quella lì è veramente una psicopatica! oppure, Madonna che ansia mi fai venire!

Queste espressioni iperboliche, delle quali abusano soprattutto i giovani nativi digitali, sono intollerabili, perchè l'ansia è un disturbo che può arrivare a livelli molto gravi, e la malattia mentale è una cosa estremamente seria, una di quelle cose sulle quali c'è veramente poco su cui scherzare. Molti non sanno cosa significhi vivere con questi flagelli, per non parlare degli insulti omofobi e sessisti infilati nei discorsi come odiosi intercalare. 

Probabilmente, molti si sono assuefatti a un linguaggio così violento sui social, in alcuni casi diventano oggetto di ilarità; così come coloro che disprezzano i propri simili e fanno previsioni pessimistiche sul futuro dell'Umanità. In una società della contraddizone, ma anche dell'apparente sostanza, del delcino culturale e di valori, la sovraesposizione e l'isolamento sono due comportamenti disfunzionali. 

Naturalmente, ragiono per compartimenti stagni, una maniera che assolutamente non mi rappresenta, per avvicinare due mondi che ne hanno formato un altro: quello popolato dalll'isolamento, dalla denigrazione dell'altro, e dall'esaltazione dell'EGO-ismo. Attraverso questo accostamento, vorrei far comrendere il nocciolo della mia riflessione attraverso il paradosso. 




 

Nessun commento:

Posta un commento

Ti piace il mio blog? Seguimi anche su Facebook https://www.facebook.com/GraziaDeg87

Psychè. Come gestire eventuali ricadute durante la terapia

Può succedere che durante una psicoterapia i sintomi del disturbo tornino a manifestarsi. A meno che non ci sia bisogno di ritoccare la dose...