Letteral_mente. Le vite nascoste dei colori, Laura Imai Messina -recensione-

Vedere tutti i colori della vita, come riesce a fare Mio, è un dono speciale che tutti vorremmo avere. Quando  incontra la familiarità con la morte, che possiede Aoi, diventano l'una il completamento dell'altro, e riusciranno a trovare il loro colore unico. Una storia magica tinta dall'amore, quella di Laura Imai Messina. Andiamo a scoprire "Le vite nascoste dei colori" 


copertina 



Descrizione 



Nero mezzanotte con una punta di luna, indaco che sa di mirtillo, giallo della pesca matura un attimo prima che si stacchi dal ramo: Mio sa cogliere e nominare tutti i colori del mondo. Ha appreso l'arte dei dettagli invisibili guardando danzare ago e filo sui kimono da sposa, e ora i colori sono il suo alfabeto, la sua bacchetta magica, il suo sguardo segreto. Aoi, invece, accompagna le persone nel giorno piú buio: lui prepara chi se ne va e, allo stesso modo, anche chi resta. Conosce i gesti e i silenzi della cura. All'inizio sembra l'amore perfetto, l'incanto di chi scopre una lingua comune per guardare al di là delle cose. Ma il loro incontro non è avvenuto per caso.
Non sempre nascere con un dono è un vantaggio, di certo è una responsabilità. Mio è una giovane donna dallo sguardo speciale: i suoi occhi sono capaci di cogliere ogni minima sfumatura e dare un nome a tutte le tonalità, soprattutto quelle invisibili. Nell'atelier dove la sua famiglia cuce e ricama kimono nuziali con gesti preziosi tramandati da generazioni, ha imparato fin da piccola la potenza dei dettagli, scoprendo in segreto le vite nascoste dei colori. Ma a custodire un segreto, in questa storia, non è la sola. Aoi possiede la sensibilità rara di capire a prima vista chi ha di fronte: la sua agenzia organizza cerimonie funebri, e lui – allo stesso modo di un mago – sa sempre come accompagnare i vivi e i morti nel giorno piú buio. Quando i loro destini s'incrociano in una mattina qualsiasi, Mio e Aoi si specchiano l'una nell'altro come due colori complementari. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che il loro incontro non è stato casuale: ancora non lo sanno, ma le loro esistenze stanno per entrare in collisione. Laura Imai Messina sa raccontare il potere magico delle cose di tutti i giorni, fa scintillare le coincidenze, anima le storie come in una danza da cui si sprigiona, semplicemente, il prodigio dello stare al mondo. E il Giappone, luogo di tutte le contraddizioni, è l'alambicco ideale di questo incantesimo. Cosí per le strade di Tōkyō, città da sempre scagliata verso il futuro, si celebrano ogni giorno le antiche pratiche di una cultura millenaria, i rituali dei matrimoni e dei funerali, le cerimonie del passaggio. Le vite nascoste dei colori – una fiaba metropolitana capace di ammaliare il lettore – ci fa conoscere la forza dell'amore tra due figure indimenticabili e opposte. Due personaggi unici, legati a doppio filo da un nodo di meraviglia che aspetta soltanto di manifestarsi.



Recensione 




La cosa più affascinante di una città proiettata al futuro come Tokyo, è che ha straordinaria memoria delle tradizioni millenarie e del culto dei propri antenati, considerati pilastri dell'albero genealogico e che bisogna sempre onorare. 
Questa caratteristica è ugualmente radicata nella seconda opera che ho letto di Laura Imai Messina, italiana che vive in Giappone e lavora come docente universitaria. I suoi romanzi hanno una magia particolare: riesce a fondere storie familiari e amori molto romantici e tormentati, aggiungendo un tocco di profonda spiritualità, che è molto diversa da quella occidentale. Questo è uno degli innumerevoli aspetti che più mi piacciono delle sue storie: sanno emozionare con descrizioni evocative, molto dettagliate e nozioni di ambiti, come quello dei colori, che altrimenti non avrei mai potuto apprendere. 
Perfettamente assortita la coppia dei due personaggi protagonisti: Mio, ragazza dalla straordinaria capacità di vedere ogni sfumatura di colore e che ne assegna uno a ogni persona, e Aoi, con una forma ereditaria di daltonismo, profondamente irretito dal suo dono. 
Le loro famiglie si sono intrecciate per un curioso caso del destino, e nonostante il loro ambito lavorativo sia totalmente differente: Aoi gestisce un'agenzia di pompe funebri tramandata dalla famiglia, Mio lavora in un'azienda, ma anche lei viene da un'attività ereditata, ovvero un atelier che confezionava abiti tradizionali per matrimoni e cerimonie. 
Opposti che si legano e si fondono, come nella filosofia Yin e Yang, il connubio greco di Eros e Thanatos, conflitto (nelle rispettive famiglie) e armonia, maschile e femminile. Un romanzo pregiato che fa toccare con mano ogni sensazione, proprio come se si trattasse della stoffa di un kimono.
Vedere tutti i colori della vita, come riesce a fare Mio, è un dono speciale che tutti vorremmo avere. Persino quando  incontra la familiarità con la morte, che possiede Aoi, Mio ed Aoi sono l'una il completamento dell'altro, e riusciranno a trovare il loro colore unico.



Libro consigliatissimo se vi piacciono le atmosfere leggiadre e spirituali, gli amori romantici e tormentati e siete appassionati del Sollevante.


Voto: 9

Commenti

Post popolari in questo blog

BOO[k]! Teng Chieh, ecco com'è la versione cinese di Halloween

Amici di penna. Il cambiamento deve venire da dentro, e bisogna farlo un passo per volta

Psyché. Genitori: istruzioni per l'uso. Come sopravvivere ai rapporti conflittuali