3/09/23

Letteral_mente. Notti africane, Kuki Galmann -recensione-

Per un improbabile colpo di fortuna, ho trovato il secondo libro, pubblicato oltre vent'anni fa (il prezzo sulla copertina è ancora in lire!), di un'autrice già recensita lo scorso anno: si tratta di Kiki Ghalmann, con le sue Notti africane. La scrittrice veneta adottata da questo maestoso continente, racconta degli aneddoti divertenti, ma anche emozionanti, della sua vita dopo i lutti di suo marito e del giovanissimo figlio







Descrizione 


Piccoli ricordi, episodi apparentemente insignificanti, immersi nel silenzio degli spazi e delle notti africane. Insieme anche la malinconia struggente dei ricordi di dolore, delle persone scomparse, che affollano la mente e la scrittura di una narratrice contemporanea.




Recensione 



Qualche mese fa mi sono recata alla medesima bancarella di libri usati dove, lo scorso anno, ho acquistato Sognavo l'Africa di Kuki Gallmann, del quale troverete la recensione qui. Quante probabilità c'erano di trovre anche il secondo libro dell'autrice, pubblicato oltre vent'anni fa (tant'è che sulla copertina cìè ancora il prezzo in lire)? Pochissime. Eppure, è accaduto. Anche questa seconda opera è diventata mia, e ho iniziato a leggerla immediatamente. 
Devo dire che non ha assolutamente disatteso le mie aspettative: descrizioni poetiche di un continente per noi europei quasi sconosciuto, che annoverano tramonti di fuoco, animali selvaggi e affascinanti, vegetazione lussureggiante e la cosiddetta spietata Legge della Savana, che si respira e si vive in ogni luogo e ogni giono.
Ancora una volta Kuki Galmann, pseudonimo di Maria Boccazzi, originaria di Treviso, ci fa entrare in un mondo magico che ha i colori della terra, il calore del fuoco, i suoni e i ritmi di una natura inviolata e imponente, alla quale ogni essere umano si piega seguendo i suoi cicli. 
Questa volta, il libro racconta una serie di aneddoti divertenti, tristi ed emozionanti della sua nuova vita dopo due drammatiche perdite, delle quali ha raccontato nel primo libro: il suo giovanissimo figlio Emanuele, ucciso da uno dei serpenti che osservava, e suo marito Paolo il quale, prima di morire, le lascia una figlia, Sveva. 
I due uomini della sua vita riposano sotto un' acacia, nel giardino della loro casa, e questo albero è stato anche scelto come simbolo della Gallmann Memorial Foundation, che la scrittrice ha intitolato alla loro memoria, per la salvaguardia dell'ambiente e della fauna di  Laikipia e dintorni. Un atto di riconoscenza verso quel territorio e quela gente che l'ha accolta e aiutata in momenti di grande sofferenza. Anche in questo libro traspare la grande forza di una donna che ha dovuto affrontare un dolore moltiplicato per due, elaborato attraverso i ricordi di esperienze vissute in quella che sembrava essere una non vita, ma che è stata arricchita da una profonda spiritualità. 

Fortunatamente, è possibile trovare questo libro anche sulle ormai note piattaforme di e-commerce, quindi se vi ho stuzzicato la curiosità oppure l'Africa fa parte di voi e vi ha conquistato, il mio  consiglio è di non farvelo sfuggire.

Voto 9 


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