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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

BOO(k)! Festival. Paranormal activity: "La mano"

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Che Halloween è senza un racconto spaventoso? Al BOO(k)! Festival non manca proprio niente, persino una testimonianza di presenze e spiriti Per la sezione Paranormal Activity, ecco a voi "La mano". La protagonista è una giovane sensitiva che si fa chiamare L'Innominata Ph. Pixabay La mano  Quando mi resi conto che potevo sentire le presenze, avevo tredici anni.  Quel pomeriggio avevo litigato con il mio gruppo di amiche, non ricordo bene il motivo, ma non appena entrai in casa iniziai a piangere. Ero sola. Corsi nella mia stanza, e sedetti sulla sedia dinanzi alla scrivania. Di fronte a me, la fienstra che dava sulla strada, dietro di me la porta.  Ero completamente persa nella mia rabbia e nella mia tristezza , non riuscivo a pensare ad altro. A un certo punto, credetti di non essere più sola.   Qualcun altro era nella stanza insieme a me. Era vicino, molto vicino, praticamente alle mie spalle. Ma non diedi molto peso alle sensazioni che provavo in quel momento, pe...

BOO(k)! Festival: A noi Dracula piace cattivo! Evoluzione e romanticizzazione del vampiro

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Da Bram Stoker a Stephanie Meyer, la figura del vampiro è stata creata prima e rivisitata poi, attraverso i gusti dei lettori. Ma è veramente ciò che vogliono? Dal fenomeno Twilight, i puristi dell'Horror hanno rabbrividito, alla vista di vampiri luccicanti e vegetariani.  E a voi? Dracula piace cattivo?  Per molti fan dell'horror e del gotico, l’archetipo del vampiro è incarnato dal Dracula  di Stoker . Il conte appartenete a un’antica casata della Transilvania assetato di sangue, è simbolo di lotta fra bene e male, ma anche fra istinto e ragione, e pulsioni morbose che l’allora perbenista società vittoriana cercava in ogni modo di soffocare. Lo stereotipo tramandato fino a oggi è quello del vampiro che non si riflette negli specchi, non può rimanere alla luce del sole, sta lontano da aglio e crocifissi, è definito non morto  perché, nonostante vive, è pallido e freddo, e beve sangue umano. Grazie a esso, tutti oggi richiamano l’immagine di un essere dotato di canin...

Chiudere la vita in un cassetto: quando vivere di ricordi può farci ammalare

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  Quante volte nella vostra vita vi è capitato di provarci di nuovo? Quante volte con la stupidità della speranza avete cercato di far funzionare le cose, ma non è andata come speravate? La frustrazione, l'inguistizia bruciante che provate, la rabbia per non essere riusciti nel vostro intento, può far ammalare. E, allora, diventa necessario dire addio  Ci sono frammenti del passato che non si riescono a dimenticare. Persone, luoghi e stati d'animo per i quali, nel corso della nostra vita e anche a distanza di anni, possono mancarci. Non è semplice spiegare questa nostalgia tardiva, ma può comparire in particolari circostanze, quando pensavamo di esserci lasciato tutto alle spalle. Ma, proprio in virtù di queste contingenze, quelle porte che credevamo chiuse per sempre si possono riaprire.  E allora, succede che si risveglia qualcosa dentro, la voglia di provarci ancora rifiorisce e il giardino della vostra vita diventa più bello che mai. Decidete di riprovarci, fronteggi...