10/10/21

Chiudere la vita in un cassetto: quando vivere di ricordi può farci ammalare

 



Quante volte nella vostra vita vi è capitato di provarci di nuovo? Quante volte con la stupidità della speranza avete cercato di far funzionare le cose, ma non è andata come speravate? La frustrazione, l'inguistizia bruciante che provate, la rabbia per non essere riusciti nel vostro intento, può far ammalare. E, allora, diventa necessario dire addio 


Ci sono frammenti del passato che non si riescono a dimenticare. Persone, luoghi e stati d'animo per i quali, nel corso della nostra vita e anche a distanza di anni, possono mancarci. Non è semplice spiegare questa nostalgia tardiva, ma può comparire in particolari circostanze, quando pensavamo di esserci lasciato tutto alle spalle. Ma, proprio in virtù di queste contingenze, quelle porte che credevamo chiuse per sempre si possono riaprire. 

E allora, succede che si risveglia qualcosa dentro, la voglia di provarci ancora rifiorisce e il giardino della vostra vita diventa più bello che mai. Decidete di riprovarci, fronteggiare le eventuali difficoltà pur di raggiungere il vostro scopo. Capirete che il vostro desiderio non era mai svanito, così iniziate di nuovo a sperare. 

Ma la speranza, delle volte, rende non solo ciechi, ma anche stupidi: non solo non riuscite a vedere obiettivamente gli ostacoli, ma diventiamo talmente presuntuosi da credere che andrà tutto bene. Nella vostra testa deve essere così, perchè ve lo meritate, avete diritto a essere felici, e questo è inoppugnabile e incontrovertibile; ma dovete scontrarvi con una realtà che sarà mutata, e magari non è più pronta ad accogliervi. 

Può succedere che il passato venga idealizzato, che continui a vivere come e quando vogliamo dentro di voi, ma la discrepanza che potreste incontrare fra questa immagine idilliaca e quella che effettivamente è, vi farà soffrire. Che cosa fare, allora, quando veniamo rigettati da situazoni e persone che non sono più disposti ad accoglierci? La risposta la conosciamo benissimo, ma è troppo dolorosa per pronunciarla ad alta voce: ANDARE VIA. 

Abbandonare quella parte della vita non è mai facile, ma è necessario, perchè vivere di ricordi e sperare che tutto ritorni come prima è una colossale bugia. E la prima persona che deve saperlo sono io stessa: questo continuo rivolgere lo sguardo indietro, mi ha fatto precipitare in una malinconia perniciosa; e so che non va bene. Si finisce col crogiolarsi, e smettere di concentrarsi nel presente, che deve porre le basi per un futuro. 

Qualcuno direbbe che "Il passato, però, è la radice del nostro presente, quindi anche il nostro presente deve cementare il nostro futuro", ed è vero. Però per rendere ciò possibile, bisogna andare avanti, o vi impantanate nella tristezza e nei rimpianti, 

Mi rendo conto che ho preso questa piega da quando ho cominciato ad aver paura del futuro; e qindi ho iniziato a percepire il mio presente come depauperato e insoddisfacente. Ciò mi ha portato a mesi caratterizzati da episodi di apatia e depressione, perchè avevo realizzato questa atroce verità e non la volevo accettare. 

Non scrivo questo post per raccontarvi quanto sia infelice, ma per mandarvi un messaggio che io stessa devo cominciare ad assimiliare: Non era destinato a diventare qualcosa di più, altrimenti sarebbe già accaduto. Quindi, ciò che rimane da fare e diventare creativi, cercare di sfruttare appieno le potenzialità che possediamo e inseguire i nostri sogni, anche se spesso ci si sente sprofondare e la voglia di abbandonarsi è tanta. 

L'unico pensiero che deve consolarci è questo: ci aspettano ancora tante altre belle esperienze, momenti indimenticabili, potremo incontrare persone stupende. Si chiama passato, perchè è passato. 





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