10/31/21

BOO(k)! Festival. Paranormal activity: "La mano"

Che Halloween è senza un racconto spaventoso? Al BOO(k)! Festival non manca proprio niente, persino una testimonianza di presenze e spiriti Per la sezione Paranormal Activity, ecco a voi "La mano". La protagonista è una giovane sensitiva che si fa chiamare L'Innominata



Ph. Pixabay


La mano 




Quando mi resi conto che potevo sentire le presenze, avevo tredici anni. 

Quel pomeriggio avevo litigato con il mio gruppo di amiche, non ricordo bene il motivo, ma non appena entrai in casa iniziai a piangere. Ero sola.

Corsi nella mia stanza, e sedetti sulla sedia dinanzi alla scrivania. Di fronte a me, la fienstra che dava sulla strada, dietro di me la porta. Ero completamente persa nella mia rabbia e nella mia tristezza, non riuscivo a pensare ad altro.

A un certo punto, credetti di non essere più sola. Qualcun altro era nella stanza insieme a me. Era vicino, molto vicino, praticamente alle mie spalle. Ma non diedi molto peso alle sensazioni che provavo in quel momento, persa nel mio sfogo drammatico. 

Improvvisamente, qualcosa si posò sulla mia spalla. Sì, la sentivo chiaramente: era una mano. Una sensazione talmente verosimile che, credendo che qualcuno dei miei fosse ritornato e mi avesse udito piangere, mi girai di scatto. Ero davvero convinta che avrei trovato mamma o papà, con la fatidica domanda  "Cosa è successo? Ti va di parlarne?"

Ma, quando mi voltai, non c'era nessuno. 
Mi alzai dalla sedia e ispezionai tutta la casa, ma realizzai che era sempre stata vuota. Un brivido mi percorse la schiena, iniziai a tremare, ero spaventata a morte. 

Non era possibile, ero davvero convinta che qualcuno dietro di me avesse poggiato la sua mano sopra la mia spalla, era troppo reale per essermelo immaginato! Quando i miei genitori tornarono a casa, raccontai loro quello che mi era successo. Mi spiegarono che, probabilmente, era la nonna dall'Aldilà che cercava di consolarmi, ma non dovevo più aver paura, perchè non era sua intenzione. 

Scoprii che lo zio di mia madre era un sensitivo guaritore, e aiutava le persone del suo piccolo paese senza chiedere nulla in cambio. Ho continuato a sentire presenze, sognare defunti, prevedere eventi e percepire le emozioni più degli altri, e credimi, questo non sempre è un dono; perchè spesso fa male, è straziante. 

Chi sono io? Una sensitiva, forse. Sono in mezzo a voi, potrei sentire la vostra gioia o malinconia, o restare in ascolto di qualche spirito invisibile. E potreste pensare che sono pazza. Per questo, è meglio che non conosciate il mio nome. 


Al prossimo Halloween.

L'Innominata














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