Amici di penna. Il diario della mia estate: cosa mi riserva ancora la vita?

L'estate sta per lasciarci e, a differenza di molte altre, è stata piena di cose belle come iniziative culturali, piccole sfide e, purtroppo, due lutti. Vi racconto la mia bella stagione, per chiudere questo lungo periodo di vacanza del blog e parlarvi anche dei progetti (editoriali e non) che ho in serbo per l'autunno 


Ph. Freepik




Da qualche giorno è arrivato settembre, e questo significa solo una cosa: l'estate sta per terminare. Scommetto che vi stiate già proiettando verso il lavoro, per chi ha finito le ferie, oppure al ritorno sui libri, che sia a scuola o all'università, con eventuali materie da recuperare o sessioni d'esame. La vita ricomincia: è già pronto persino il nuovo palinsesto in Tv, e possiamo considerare questo il vero capodanno, il vero nuovo inizio dopo un periodo di pausa, meritato riposo al mare o in montagna. 

Io non ho fatto nulla di speciale, come tutti gli anni: non sono andata in vacanza, come sempre, ho sofferto il caldo in città come tutti i comuni mortali. Ho sudato, bevuto qualche bicchiere di tè fresco, almeno due docce al giorno e ho goduto del refrigerio del condizionatore nei momenti più disperati. Scherzo! Naturalmente, la mia estate non è stata solo questo. 

Come di consueto, da tempo immemorabile, la mia estate si è aperta con gli eventi di Salerno Letteratura, che è diciamo anche il  partner di questa pagina. Anche l'organizzatrice ormai mi conosce, e rimaniamo in contatto anche in inverno, ma a giugno non faccio mai mancare la mia presenza. Nelle serate che piacciono a me si parla di argomenti interessanti, come libri, curiosità, attualità, ma anche musica. Ambiente tranquillo e scenari suggestivi, come quelli proposti dal Centro Storico di Salerno. 

Questa è stata anche una stagione di cura, per la mia rinascita: sto proseguendo la psicoterapia, anche se non so di preciso quando la terminerò. Parlo ampiamente di questo aspetto della mia vita non per protagonismo, ma perché ho deciso che debba impegnarmi nella lotta allo stigma sociale. Anzitutto, la salute mentale non dovrebbe essere un lusso, tant'è che io mi sono affidata al SSN, poi circolano tantissime credenze false: che gli psicofarmaci facciano male, chi si rivolge a uno specialista sia un debole, addirittura pazzo. Che per guarire dalla depressione basti uscire a distrarsi e fare nuove amicizie. Niente di tutto ciò. 

Ho deciso di diventare una testimone, in modo da spronare chi ha bisogno a chiedere aiuto, perché è possibile uscire dalla sofferenza. La terapia farmacologica, quando è necessaria, bisogna seguirla, e anche in maniera scrupolosa, perché deve riparare lo squilibrio chimico nel cervello causato dal disturbo depressivo, o da altri. Un amico non può sostituire uno psicologo o psichiatra: può ascoltarti, ma non potrà mai aiutarti a cercare soluzioni. I traumi, le ferite emotive, i blocchi, le fobie, sono tutte cose che vanno affrontate con figure competenti. E no, una persona che chiede aiuto non è debole, al contrario: è una persona forte, che ha deciso  di guarire. I deboli non avranno mai il coraggio di lavorare su se stessi, ma preferiranno continuare a ferire chi li ama. Il percorso è ancora lungo, ma ho ottenuto buoni risultati e sono sicura che andrà sempre meglio. 

Questa estate, purtroppo, si è portata via anche due persone della mia famiglia: una zia, malata da tempo, e un cugino, ovvero suo figlio, che ha perso la vita poco più di un mese dopo, in un incidente stradale. Un ragazzo di quarantadue anni, che ha lasciato moglie e tre bambini. La notizia è finita anche sulle pagine di cronaca delle testate locali. Una tragedia enorme che mi ha scioccato, un destino infame e beffardo. 


Ma ora è il momento di parlare dei progetti per il prossimo autunno: anzitutto, sono partita con il nuovo romanzo, per il quale mi sono preparata diverso tempo prima dell'estate anche se, lo confesso, alcune giornate fresche durante le tregue dal caldo africano mi hanno invogliata ad abbozzare il prologo e il primo capitolo. Non ho resistito! Ho anche pensato a una struttura narrativa diversa, un po' più dinamica, così la storia sarà ancora più coinvolgente.

Chi mi segue costantemente, avrà notato sul mio profilo personale la firma di un altro blog, che si chiama La zecca buonista, che si occupa soprattutto di attualità, lavoro e diritti, che non avrà la stessa cadenza regolare di questo, ma che intendo proseguire a scrivere perché potrebbe essere di pubblica utilità, e infine la collaborazione con Officina Editoriale Milena. Mi dedicherò a interviste e  recensioni, che naturalmente potrete leggere anche sulla pagina Facebook. 

Infine, spero di poter organizzare altre presentazioni del mio libro, o essere invitata a qualche evento in cui potrò parlarne. Ha avuto un buon successo, per essere l'opera di una scrittrice esordiente. Ho ricevuto tante recensioni bellissime da parte di chi lo ha letto e amato, e posso dire finalmente di aver raggiunto una parte della felicità che meritavo. 

Non vedo l'ora che arrivi una nuova stagione, e poi un nuovo anno. Sono curiosa di scoprire cosa la vita abbia ancora in serbo per me. 

















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