Psychè. Perché può instaurarsi la dipendenza dai farmaci?

La dipendenza dai farmaci somministrati durante la terapia può essere considerata essa stessa un sintomo, una prova che qualcosa non è andato come avrebbe dovuto: il paziente deve distaccarsi dallo stato di sicurezza mentale che le medicine gli procurano, iniziare a contare sulle sue nuove certezze e pensare che esse siano state un aiuto temporaneo. Talvolta, capita che le assuma per tutta la vita perché ha paura di ricadere nel suo baratro. Bisognerebbe indagare il motivo



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Durante la mia ultima seduta, io e il dottore abbiamo parlato di un farmaco che dovrei assumere al bisogno, ovvero in quei momenti nei quali l'ansia comincia a crescere e diventare incontrollabile, fino a farmi stare male. Ad oggi, cioè durante questi nove mesi di cura, non l'ho mai utilizzato, perché quelli che assumo quotidianamente hanno svolto egregiamente il loro lavoro, ma non si sa mai.

E poi, ha aggiunto provocatoriamente: "Quando sarà passato il suo effetto, ti chiederai: ma sono stata io brava, oppure è merito della medicina se ho fatto questo?" Un quesito che mi ha fatto riflettere su un aspetto forse poco conosciuto e molto sottaciuto, un risvolto inquietante della terapia farmacologica: la dipendenza. 

Per fortuna sto cominciando a guarire, quindi da questo momento ho iniziato a ridurre molto gradualmente il dosaggio dell'antidepressivo (contrariamente, potrei avere crisi di astinenza), ma in alcune circostanze questa notizia non è presa in modo così felice dal paziente. 

Ammetto che qualche volta certi pensieri hanno sfiorato anche me, quindi posso comprendere il timore di una persona che si era affidata a un farmaco e non sa cosa succederà dopo. Mi sono anch'io domandata se, una volta smesso del tutto i farmaci, riuscirò a stare bene da sola, se non c'è qualche rischio che torni di nuovo nel baratro. Forse, mi basterà solo la psicoterapia, ma ognuno reagisce alle circostanze in modo diverso, e non so il mio corpo se continuerà a fare un buon lavoro da solo. 

La dipendenza dai farmaci somministrati durante la terapia può essere considerata essa stessa un sintomo, una prova che qualcosa non è andato come avrebbe dovuto: il paziente deve distaccarsi dallo stato di sicurezza mentale che le medicine gli procurano, iniziare a contare sulle sue nuove certezze e pensare che esse siano state un aiuto temporaneo. Talvolta, capita che le assuma per tutta la vita, perché ha paura di ricadere nel suo baratro. Bisognerebbe indagare il motivo. 

Certo, potrebbero capitare delle ricadute nel corso della vita, momenti in cui lo squilibrio chimico nei trasmettitori della serotonina si ripresenti, ma è importante che si riesca a gestire il qui e ora, andare avanti nel tempo presente e non preoccuparsi troppo di un futuro che non solo non è ancora arrivato, ma che comunque non possiamo controllare. 


Il motivo per cui la mia cura ha avuto successo, senza particolari problemi, sta nel fatto che abbia iniziato a cambiare il mio assetto mentale, una cosa che ritenevo fondamentale per continuare a ottenere questo stato di benessere. Ho cominciato a praticare amore per me stessa, a bastarmi, perdonarmi e cercare di smettere quella perfezione che umanamente non si potrà mai raggiungere. Secondo lo psichiatra sono una persona estremamente introspettiva e anche intelligente, per cui ho riflettuto sulla mia situazione e sono arrivata a sviscerare il punto sul quale dovrò lavorare per migliorare. E ve ne parlerò in uno dei prossimi post della rubrica Amici di penna del prossimo mese. 

Prima di chiedere aiuto per la depressione, ho sentito persone che mi consigliavano spassionatamente di evitare i farmaci, sono sempre stati visti con sospetto da coloro i quali non considerano l'importanza di andare in terapia. Invece, nonostante le reticenze iniziali, posso smontare uno per uno questi pregiudizi: sono necessari, qualora venga diagnosticato un disturbo mentale, e sono un valido supporto, ma bisognerebbe fare attenzione che non diventino l'unica fonte di felicità del paziente. 

Quando starà bene, avrà tantissimi motivi in più per essere felice. 




 

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