Amici di penna. La sensibilità non ha un senso per chi non la capisce, ma deve averlo per noi

La sensibilità è un dono, o almeno è così che dovrebbe essere. In un mondo dove vengono elogiati il controllo dell'emotività, la durezza e l'essere sprezzanti del sentire altrui, pare non ci sia posto per persone come noi. E allora, la domanda che spesso mi pongo è "che senso ha, se nessuno ci apprezza"? Ora ho una risposta: il senso deve averlo soprattutto per noi



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Essere sensibile farà di te una persona speciale, e al contempo un facile bersaglio, ma penso che questo tu lo sappia già. Sicuramente, nella tua vita hai dovuto sopportare la cattiveria di chi ti considera una persona debole, la superficialità di chi sottovaluta le tue emozioni, l'irrisione di coloro che ti umiliano perché senti tutto, e più di tutti, e questo a volte ti ruba serenità. 
A volte, consideri questa tua caratteristica una condanna, e forse hai ragione. Ma sappi che di per sé non lo è, bensì sono gli altri a fartela pesare e a condannarti per quello che sei, perché è molto più facile giudicare, condannare o assolvere quando non capiamo. Comprendere richiede uno sforzo di empatia di cui non tutti sono capaci. 
Qualunque cosa che si trovi al di fuori del proprio spazio personale, che non riguardi i propri sentimenti o non sia affine al carattere, spesso viene ignorato totalmente. Ciò non è assolutamente possibile: soprassedere, abbozzare o rimanere indifferenti sono attività precluse a noi persone sensibili.
La sensibilità è un dono, o almeno è così che dovrebbe essere. In un mondo dove vengono elogiati il controllo dell'emotività, la durezza e l'essere sprezzanti del sentire altrui, pare non ci sia posto per persone come noi. E allora, la domanda che spesso mi pongo è "che senso ha, se nessuno ci apprezza"? 
Ora ho una risposta: il senso deve averlo soprattutto per noi.
La sensibilità l'abbiamo avuta in dotazione per comprendere meglio il mondo, cogliere sfumature che alla maggior parte delle persone sfuggono, ma anche per guardare meglio dentro noi stessi. L'introversione è una caratteristica piuttosto comune, ovvero quando l'individuo raccoglie il mondo dentro di sé per analizzarlo, e così facendo riesce a rifletter(si)e meglio di quanto non farebbero gli altri. 
Di solito, chi non ha queste capacità introspettive vede solo una faccia della realtà, e quindi la interiorizza come verità, l'unica possibile, universale per tutti. Per questo, quando queste persone si scontrano con noi, forti delle loro percezioni che non si rendono conto essere limitate, non ammettono visioni differenti o cambi di prospettiva. In particolare, non accettano l'intensità e la potenza delle nostre reazioni. 
Sentire e vedere così tanto può provocare anche grande dolore, ed è per questo che, paradossalmente, dobbiamo imparare a proteggerci e schermarci dall'esterno, gestire la frustrazione o la rabbia provocate da chi si ostina a non capirci. 
Raramente verremo apprezzati per quello che siamo, ma la cosa importante è cominciare a farlo noi noi, perché siamo ciò che gli altri non saranno mai. 


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