4/22/24

Amici di penna. Senza il sacrificio femminile, la società non andrebbe avanti. E gli uomini nemmeno

L'origine del mondo, che ha dato il titolo anche al noto dipinto di Gustave Coubret, non ci sarebbe mai stata senza i genitali e il corpo di una donna. E, forse, molte cose non potrebbero accadere nella società senza il sacrificio femminile, gli uomini non si sarebbero mai potuti affermare nella maniera che conosciamo. Da una parte sono stati fortunati: se ci avessero permesso di fare anche solo la metà di quel che loro fanno, li avremmo messi in imbarazzo 



Gustave Coubret, The desperate man 




Oggi, purtroppo la condizione femminile è cambiata poco, e mi limito a parlare solo del nostro paese. C'è stata un'emancipazione, è vero, ma solo sulla carta, poichè continuano a negarci dei diritti fondamentali. Se prima abbiamo lottato per ottenerli, adesso dobbiamo farlo per continuare ad averli. 

Nella sostanza, la mentalità patriarcale è ancora saldamente radicata nei suoi soliti pregiudizi e iniquità, è ancora impegnata più che mai a far credere l'inferiorità del genere femminile. O peggio, che oramai "siamo alla pari", quindi perchè ancora ci lamentiamo?
Sul serio?

C'è chi ancora pensa che il posto di una donna sia a casa, insieme ai figli, che non abbia diritto a spendere i propri soldi, a concedersi tempo per i suoi interessi, o ambire a una carriera lavorativa. E, ahimè, non lo pensano soltanto gli uomini, bensì anche quelle donne che millenni di storia patriarcale hanno educato per bene al sacrificio di se stesse. 

Perchè il sacrificio è solo femminile, sappiatelo. Avete mai visto un uomo ostacolato nella sua ascesa professionale perchè deve mettere al mondo dei figli? Vi risulta che a un uomo venga imposto un orario di rientro a casa, o che venga provocato, molestato e violentato per il suo abbigliamento? E come mai non esiste un corrispettivo maschile di puttana? Molto semplice: è la donna che deve sottostare alle regole, a lei viene chiesto di annullarsi nel corpo e nella volontà perchè è molto più facile così. Di contro, i maschi sono visti come salvatori, devono aiutare una donna, indirizzarla e, se serve, compatirla per la sua natura fragile ed emotiva. 

La maniera migliore è di farle credere che sia lei a sceglierlo. Che una volta rimasta incinta sia opportuno che lasci il lavoro (oppure ci pensano i datori di lavoro a farglielo capire), che accetti di vivere per lui e con lui, magari abbandonando le amicizie e le passioni. Che venga accusata di essere egoista se si dedica solo al lavoro, o se viene colpevolizzata quando sbaglia qualcosa con i suoi figli. 

L'origine del mondo, che ha dato il titolo anche al noto dipinto di Gustave Coubret, non ci sarebbe mai stata senza i genitali e il corpo di una donna. E, forse, molte cose non potrebbero accadere nella società senza il sacrificio femminile, gli uomini non si sarebbero mai potuti affermare nella maniera che conosciamo. Da una parte sono stati fortunati: se ci avessero permesso di fare anche solo la metà di quel che loro fanno, li avremmo messi in imbarazzo. 

La verità è che, anche nelle migliori famiglie, ci sia una disparità di trattamento in base al genere. Talvolta, certe scelte sono incoraggiate nei ragazzi e non nelle ragazze, oppure si cerca di avviarli verso un determinato percorso scolastico o lavorativo perchè alcune attività sono considerate maschili e altre femminili. Anche il linguaggio perpetra modelli sociali tradizionalisti e fortemente stereotipati: fanno passare il messaggio che le donne, in quanto tali, sognino il matrimonio, e gli uomini debbano eccellere nel lavoro e mantenere la famiglia, tant'è che è considerata una vergogna se nella coppia lei guadagna di più. 

Ciò che ci fa più arrabbiare, e uso il plurale perchè credo di parlare a nome di quelle donne che ne hanno coscienza, è che ci siano quelle che accettano tutto volentieri, perchè sono state indotte a pensare che è così che si diventi adulte, ovvero rinunciando. Crescere, invece, significa realizzare se stessi attraverso la scelta E noi siamo perfettamente in grado di scegliere ciò che vogliamo (o non vogliamo) diventare. 

C'è chi non la pensa così, e chi mente. 


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