2/14/24

Letteral_mente. L'età fragile, Donatella di Pietrantonio -recensione-

Si può essere fragili a ogni età, perché la vita può ferirci e insegnarci in qualunque momento. Questa è la storia di Lucia che, dopo essersi salvata da un delitto per casualità in montagna, adesso affronta tutta la paura e la ribellione di sua figlia Amanda, segnata anche lei da un evento traumatico, e che reagisce in un modo assolutamente inaspettato. Lagraziadeilibri vi racconta L'età fragile, di Donatella Di Pietrandonio






Sinossi



Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più. Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle. Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile. A volte il tempo decide di tornare indietro: sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono. Stretta fra il vecchio padre così radicato nella terra e questa figlia più cocciuta di lui, Lucia capisce che c’è una forza che la attraversa. Forse la nostra unica eredità sono le ferite.



Recensione 


Anche stavolta Donatella Di Pietrantonio non ha disatteso le mie aspettative. Appena ho saputo che era stato pubblicato questo romanzo, l'ho acquistato subito e divorato. Una storia difficile, come le altre tre, che scava dentro la capacità umana di reagire alle sofferenze e di accogliere la propria fragilità. 

Questa è la storia di Lucia, residente al Dente del Lupo, nelle montagne abruzzesi, sfuggita per un capriccio del destino a un efferato delitto a danno di due ragazze, Virginia e Tania, che si trovavano lì in campeggio. Quell'esperienza cristallizzata nella sua memoria dopo un periodo di depressione, si ravviva nel momento in cui la figlia Amanda, ambiziosa diciottenne con un futuro luminoso davanti a sé, torna da Milano dove si era trasferita per frequentare l'università senza più voglia di vivere. Nonostante fosse sempre stata una ragazza brillante, non aprirà mai più un libro. Scoprirà che sta affrontando un trauma che rivoluzionerà la sua vita per sempre. I suoi genitori, in procinto di divorziare, non possono far altro che osservare inermi e addolorati la sua vita che si sgretola.

Per quanto un genitore possa amare un figlio, deve rendersi conto che a un certo punto deve lasciarlo scegliere per la sua vita, anche se prende strade completamente diverse da quelle che avevano programmato. Talvolta, anche i figli stessi si vedono costretti a deviare i  percorsi che avevano scelto, e per i quali erano determinati a fare sacrifici e guadagnarsi giusti riconoscimenti. Se c'è una cosa che ho imparato è che la vita è imprevedibile, può bastare un evento non dipendente dalla tua volontà che ti costringe a riscrivere tutto da capo.  

La sua scrittura è sempre molto stringata, essenziale, a tratti spigolosa, ma straordinariamente efficace. Potente, una sferzata di verismo e verità, e intensa nella descrizione delle emozioni, vivida. Stavolta si tratta di una storia più strutturata, che viene narrata attraverso flashback di un passato che segna e insegna, perché non c'è un'età precisa per concedersi la fragilità, buttare tutto all'aria e ricominciare. Non esiste un mondo che non ferisca, ma dal quale non possiamo difenderci


Voto: 8



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