Psychè. L'importanza dello psicoterapeuta, transfert positivo e negativo

Per il terzo appuntamento con Psychè, parliamo della figura dello/a psichiatra o psicologo/a. Pochi sanno che è molto importante instaurare con lui/lei un buon rapporto, perché  devono instaurarsi fiducia e collaborazione. Ecco qualche suggerimento per capire se è adatto/a a voi


Ph.Pixabay


Una delle cose più importanti di cui tener conto durante la psicoterapia è l'impatto con il/la professionista. Che si tratti di psicologo/a o psichiatra, è fondamentale che ciascun paziente si fidi, e soprattutto si affidi alle sue competenze, al fine di ricevere l'aiuto di cui ha bisogno. 

Nei post dei mesi precedenti abbiamo trattato dell'importanza di chiedere aiuto e dell'abbattimento dello stigma sociale, e ciò non può avvenire senza l'instaurazione di un rapporto di fiducia tra psichiatra/psicologo e paziente, esattamente come accade tra due persone che non si conoscono. 


Il ruolo del/della terapeuta


Molti vedono il/la terapeuta come una sorta di bacchetta magica che possa rimettere a posto tutta la loro vita. In virtù di tale  aspettativa, molti pazienti restano delusi dal suo comportamento durante le prime sedute. In realtà, il suo compito  non è quello di risolvere i problemi, o meglio non è solo in questo: lo scopo principale è l'analisi, che faciliti l'individuazione dei problemi  e, successivamente, un cambiamento di prospettiva, ma non è lui/lei a farlo. Suggerisce solo delle strategie, dà degli strumenti che possano aiutare l'individuo ad affrontare e risolvere le sue sofferenze ed elaborarle, quando non riesce a farlo da solo. 


La prima impressione conta 


Ribadisco anche in questo caso che in questa rubrica non esistono  verità assolute, e ciò che scrivo è frutto esclusivamente delle mie impressioni e deduzioni. Ciò che bisogna valutare attentamente durante la prima seduta, a mio avviso sufficiente per delineare il profilo del terapeuta, è la prima impressione. Il paziente dovrebbe riflettere sul feedback che quella figura gli rimanda, come collima con il suo carattere, se crede lo abbia inquadrato adeguatamente ed è presente una certa sintonia. Dovrà essere lui, in sostanza, a sceglierlo, Pochi sanno che è molto importante instaurare con lui/lei un buon rapporto, perché  devono instaurarsi fiducia e collaborazione. In caso di incompatibilità, potrà cambiare, in modo tale da trovare qualcuno che corrisponda esattamente alle sue esigenze. 


Transfert positivo, transfert negativo e controtransfert


Nel momento in cui il paziente ha scelto il/la suo/a terapeuta, inizia a costruirsi un legame solido che lo porterà ad aprirsi sempre di più, ed è un assunto imprescindibile affinché la terapia (solitamente quella cognitivo comportamentale, ma anche la psicoanalisi) sortisca i suoi benefici. Si parla, in questo caso, di transfert positivo. Ma può accadere anche il contrario: quando la prima impressione non è stata buona o c'è una forte reticenza da parte del paziente, egli può sviluppare sentimenti di ostilità, diffidenza e rabbia. Questo è chiamato transfert negativo. Anche il terapeuta, in un certo senso, reagisce di conseguenza a ciò che la persona dimostra nei suoi riguardi: si parla di controtransfert. 





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