Boo[k]! Speciale Messico: la Santa Muerte
L'appuntamento con questo format dedicato al Messico per quest'anno si conclude. ma prima conosceremo una figura piuttosto controversa, che non è contemplata dalla religione cattolica ufficiale, è diciamo una divinità popolare: la Santa Muerte
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Ph. Pixabay |
Una famosa divinità popolare non solo in Messico, è l'inquietante e ambivalente Santa Muerte, o Nuestra Señora de la Muerte. Si tratta di una dea di origini pre-colombiane conosciuta in tutte le comunità ispanofone dell'America Latina, e si è guadagnata diversi soprannomi: la Flaquita (donna scheletro), la Señora Negra (Signora Nera) e la Señora de las Sombras (Signora delle Ombre).
Viene rappresentata solitamente come una statua, ma ne esistono in due versioni: quella classica, che impugna una falce e a volte un globo, e quella esoterica, dalla eloquente forma di una marionetta. Può essere anche di altri colori come rossa, verde, gialla o dorata a seconda della protezione che si vuole domandare.
Il principale luogo di culto della Santa Muerte è Tepito, a Città del Messico, e anche per lei vengono allestiti degli altari riccamente adornati con gioielli, frutta, caramelle e birra.
Apparentemente è una figura rivoluzionaria e progressista, in quanto ammette l'aborto, l'uso del preservativo, ed è considerata protettrice della comunità LGBTQIA+. Infatti, a lei si rivolgono i suoi membri messicani per essere tutelati dall'omofobia, e include anche trans e travestiti.
Questo, però, è anche un idolo piuttosto ambiguo e vendicativo: invocarla o farle un voto senza un valido motivo è considerato pericoloso, e se una promessa non viene mantenuta il prezzo da pagare è molto alto: la morte di una persona cara.
Questa particolare santa ha anche una cattiva fama: pare che sia venerata dai narcotrafficanti che insozzano la reputazione del Paese, per cui il Governo Messicano, anche se non ne impedisce la pratica, guarda a questo culto con un certo sospetto.
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