Amici di penna. Live action, remake di film e canzoni: perchè la creatività copia se stessa?

Da diversi mesi l'industria cinematografica e della musica ci propinano live action, spin off o rivisitazioni di film anche molto datati, campionature e remix di canzoni che sì, hanno fatto la storia della musica, e che perciò dovrebbero essere intoccabili. Che sia una carenza di idee, un blocco per il quale la creatività (che in questo ambito diventano soldoni) è costretta a ricopiare se stessa per non affondare? 





Live action, ovvero la trasposizione di cartoon con attori in carne e ossa, spin off di personaggi in serie TV, remake di film anche molto datati che si stravolgono con la lettura in chiave politically correct. Per quanto riguarda la musica abbiamo interi album di cover, canzoni che strizzano l'occhio a una determinata epoca, che includono addirittura campionature sacrileghe di famose hit del passato, o melodie famosissime dei tempi d'oro che vengono profanate da testi di dubbio valore artistico. 
Sto parlando dell'industria cinematografica e musicale degli anni 20 del 2000, ed è soltanto un assaggio. E non oso pensare al resto della portata. 

Ho come l'impressione, e si tratta di un post d'opinione e, pertanto, riflette solo la mia visione personale, che la creatività umana da tempo si sia esaurita. La mia tesi è che, dal momento che sulle idee stiano in piedi colossi hollywoodiani e cienasti, case discografiche e sedicenti artisti, bisogna continuare a produrre qualcosa per far girare i soldi, mandare avanti gli affari, altrimenti si chiude baracca e si continua a vivere di gloria e di rendita ( per i fortunati che sono riusciti a conquistare entrambi, meglio ancora). 

La questione di fondo è che queste idee mancano, e allora non c'è altra soluzione che  rimaneggiare opere esistenti, strappandole e ricucendole da capo. Il risultato è che si avranno vestiti con rifiniture di bassa qualità, ma con stoffa preziosa. Se dovessi descrivere l'andamento creativo di questi ultimi tempi, userei questa metafora: pezzi di tessuto pregiato ricuciti alla bell'e meglio, dai quali viene fuori un articolo prosaico e mediocre. 

Un altro concetto alla base del mio pensiero, è che la rimescolanza ci viene propinata come novità, come contributo innovativo dei singoli registi o produttori musicali. Vorrebbero, in sostanza, far passare questo depauperamento come una moda. Anche perchè sarebbe l'unico modo grazie al quale potrebbe avere un seguito, con un arricchimento ulteriore dato dalle operazioni social. Maggior è la diffusione, meglio sarà credibile questa tendenza. 

Vorrei addolcire la mia critica, dal momento che sono io stessa fruitrice di piattaforme on demand come Netflix e ascoltatrice di musica: alcuni prodotti sono di qualità, non è detto che tutte le copie siano brutte, e non è neppure un delitto ispirarsi al passato, ma credo che la cosa sia sfuggita un po' di mano, è un'abitudine che ha preso decisamente piede ed è un vero peccato. Ciò porta anche a un impigrimento delle nuove generazioni, perchè non riusciranno a divertisti nè a emozionarsi più. 

Resto in fiduciosa attesa che l'ingegno umano rispolveri le sue priorità, perchè non vorrei che la sensibiità e la capacità di parlare al cuore delle persone colasero a picco. Non mi piacerebbe rivedere un nuovo Titanic. In tutti i sensi. 







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