9/25/23

Amici di penna. La morte ti fa bello. Il potere di assoluzione della morte

Vi siete mai chiesti perchè quando una persona muore, anche se è stata pessima in vita, viene quasi santificata? In qualche modo la morte ha un potere di assoluzione, forse perchè rappresenta un ignoto che fa paura e, quindi, la si tratta con rispetto e  con timore reverenziale. Può davvero la morte annullare una vita dissoluta? 


Ph. Pixabay



Sicuramente molti di voi si saranno chiesti perchè quando le persone muoiono, anche se non sono stati degli esempi virtuosi, diventino quasi dei santi. 
Proviamo a ragionare su uno dei più grandi misteri della morte, ma anche della vita. 
Totò con la sua Livella, in una Napoli rizomatica, dove la morte diventa parte della vita e cammina nei vicoli con la gente, sostiene che essa ha la funzione di rendere tutti uguali. Ebbene, quando chiuderemo gli occhi non ci saranno più alcuna onorificenza, conto in banca, conoscenze che tengano, perchè diventiamo tutti involucri inerti, bianchi e freddi. E, una volta sepolti, quei corpi diventeranno, per dirla in una maniera più poetica, una distesa di fiori. 
Ognuno vede e sente la morte in una maniera diversa, come accade nelle altre culture, e da un punto di vista antropologico è davvero affascinante osservare come venga celebrata.  
Non in tutti i paesi si vive il distacco dai propri cari con dolore, nè si reagisce con lacrime e tristezza. Per noi, forse, è inconcepibile che sia il contrario. 
Forse attraverso la morte si vuole forse tentare un'assoluzione terrena nella speranza che qualcuno, la cui esistenza è incerta, sia clemente nell'Aldilà? A pensarci, è veramente raccapricciante assolvere qualcuno che abbia provocato sofferenza ad altri esseri viventi, e non è necessario morire per mettere in moto tale meccanismo: un esempio classico, è il giustificazionismo operato nei confronti degli uomini stupratori e la colpevolizzazione della sua vittima. Secondo questa logica perversa, si è meritata la sua reazione violenta o l'aggressione sessuale perchè lo ha sicuramente provocato. 
Si tratta solo di timore reverenziale? Forse, il pensiero dell'ignoto, che prima o poi inghiottirà anche loro, li rende fragili e impotenti, e cercano allora di ingraziarsi i vivi e anche la Santa Muerte, come viene definita in Messico. Sì, per i messicani diventa addirittura una divinità potente e temuta, anche se il suo culto non è ufficialmente riconosciuto. 
Esorcizzare la morte in vita ma anche mistificarla, attribuendole una funzione di assoluzione, è una delle attività più coinvolgenti e redditizie (basti pensare alle agenzie funebri) che l'essere umano abbia creato. Anche se, in cuor proprio tutti lo sanno, non si sarà mai abbastanza pronti, per il semplice fatto che nessuno è mai tornato indietro per raccontarci com'è vivere dall'altra parte. 
Chissà se questa ipocrisia di incensare una persona che abbia condotto una vita moralmente discutibile o abbia nociuto ad altri, come se gli si volesse rivolgere un ultimo atto di pietà, è comune anche ad altre latitudini. Spero vivamente di no. 
 


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