5/22/23

Amici di penna. Politically correct: cosa ne pensate?

"Ormai non si può dire più nulla". Quante volte avete sentito o pronunciato questa frase? Negli ultimi tempi si sta molto rivalutando il peso delle parole e di alcune espressioni che prima erano di uso comune, perchè possono offendere o meno determinate categorie di persone, ricorrenze particolari o credo religiosi. Ma secondo voi esiste un limite al politically corretc?


Ph. Pixabay


Il post di oggi è particolarmente spinoso perchè tocca diversi temi sensibili, per cui mi baserò esclusivamente sul mio pensiero in merito all'argomento. Non lo estenderò a territori che non riguardino la mia esperienza, pertanto non sono una portavoce. 

Premetto che io sono d'accordo per l'uso del politically correct, perchè il rispetto per gli altri come per se stessi deve essere un caposaldo della società civile, bisogna tutelare il diritto alla dignità di tutti e tutte ma, secondo me, come per ogni cosa ci sono delle casistiche da valutare. 

Ogni scriminante, sfumatura linguistica e interpretazione letterale o meno di un termine è a discrezione del o dei diretti interessati, tant'è che diverse etnie o categorie hanno scelto di riappropriarsi di alcune parole, e  trasformarne il valore da negativo a positivo. Sottolineo che solo loro hanno questo potere di scelta, e potrebbero anche non volerlo usare. Perciò, non intendo dire che parole apertamente denigratorie, ad esempio frocio, siano neutre (infatti vengono considerate degli slur, ovvero insulti). anzi. Sono da condannare perchè esecrabili e lesive, ma non per tutto è così. 

Chi non è coinvolto in una situazione o non fa parte di una comunità, magari oppressa, non si rende conto di essere in torto, ma io credo che renda molto l'idea anche il contesto in cui vengono usati certi epiteti. Ad esempio la parola zingaro, di cui troverete il significato qui fa riferimento all'etnia rom ma è anche sinonimo, in Italiano, di nomade, che non è altro che uno stile di vita, un dato di fatto, per così dire. Si può prestare anche a significati metaforici (chi non ricorda la canzone "Il cuore è uno zingaro"?) assolutamente slegati da ogni intento malevolo. 

Ben altra cosa sarebbe attribuirvi un giudizio di valore, come delinquente, sporco o ladro, che sarebbe davvero grave oltre che assolutamente infondato. Secondo me, la funzione identificativa o una metafora non sono di per sè dannose. Vero è che zingaro viene spesso utilizzato come sinonimo dispregiativo, ma questa è un'altra questione che riguarda l'ignoranza della gente, e non connota certo tutta una popolazione, nè quella rom nè altre. Ma per un giusto comportamento appreso, si tiene la guardia sempre alta. 

La mia non vuole essere un'apologia da bianca, anche se posso essere fraintesa, considerata presuntuosa o peggio, razzista, e questo sì che mi offenderebbe. Parto da un assunto molto semplice: così come nessuno nasce schiavo e oppresso, allo stesso modo nessuno nasce schiavista e suprematista. Sono cosciente di avere un privilegio, ma l'ho ereditato, non scelto. In virtù di questa presa di coscienza non mi sognerei mai di detenere una  posizione di superiorità rispetto a qualcuno, benchè meno di esprimerla in ambito linguisitco. 

Sì, la propria lingua può essere strutturata per rimarcare o meno certi aspetti, differenze o somiglianze, e purtroppo anche pregiudizi, ma qui troviamo un'altra discriminante: i pregiudizi dei gruppi di minoranza nei confronti dei dominanti hanno anche ragion d'essere, perchè sono il risultato del periodo storico che hanno attraversato e di quello che hanno patito, ma non per questo sono veri, o peggio giusti.  Generalizzare, sia in un senso che nell'altro, non dovrebbe rientrare in un'etica universale di vicinanza e solidarietà, principi in cui credo profondamente e che chiunque dovrebbe praticare. 

A chiosa di questo discorso un po' pericoloso, scritto con una certa tensione nelle mani, posso dire che mi sento  in imbarazzo all'idea che qualcuno mi possa fraintendere e associare a quelle correnti estremiste che io aborro con tutte le mie forze. Sarebbe un paradosso troppo umiliante. Spero non nel favore dei lettori, perchè non pretendo di insegnare nulla nè di imporre alcunchè, ma in uno sforzo per carpire il reale significato del mio messaggio. 

Ad ogni modo se ho offeso qualcuno, cosa che potrebbe essere avvenuta in modo assolutamente involontario, mi scuso sin da ora. 


Nessun commento:

Posta un commento

Ti piace il mio blog? Seguimi anche su Facebook https://www.facebook.com/GraziaDeg87

Amici di penna: perchè lo scrittore non viene mai preso sul serio?

Nonostante molti non ci prendano sul serio, scrivere per noi è un lavoro. Il fatto che proprio nella patria di Dante Alighieri e altri illus...