4/13/23

Letteral_mente: E l'eco rispose, Khaled Hosseini - recensione-

Un  intreccio di storie che sanno emozionare. Da Kabul a Parigi, passando per San Francisco fino ad arrivare a Tinos, in Grecia, un  reticolo di vite e personaggi profondi dialogano fra loro attraverso il tempo, si separano, si cercano, per poi alla fine incontrarsi di nuovo. Ritrovarsi è la magia della storia di Khaled Hosseini ne "E l'eco rispose"







Descrizione 

Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos. 

Sinossi 


L'approccio a questo libro è stato sicuramente positivo, perchè gli altri due libri della triade di Khaled Hosseini li ho davvero amati. Tutto ha inizio da un viaggio, un evento che nella vita di un essere umano è sempre foriero di cambiamenti, ma ciò che aspetta Abdullah non sarà una sorpresa piacevole: verrà separato da Pari, la sua amata sorellina. 

Dopo la morte di sua madre e l'arrivo della nuova moglie del padre, la famiglia viene smembrata dalla miseria. Questa dolorosa separazione li dividerà per buona parte della vita, dal momento che la bimba, che all'epoca aveva appena tre anni, a causa di eventi fuori dal suo controllo andrà a vivere a Parigi con Parwana, moglie dello zio Nabi. 

Parwana è a mio avviso, dopo il protagonista maschile, il personaggio più interessante di tutto il racconto. Spirito libero, ai primi segni della malattia del marito andrà in Europa alla ricerca di quella vita libera che ha sempre desiderato. Poetessa spregiudicata, ma profondamente depressa, traccerà da sola il suo declino. 

Pari avrà una memoria molto offuscata del suo piccolo villaggio di Kabul e di suo fratello, che lei amava in maniera tenera e viscerale, Ciò che mi ha incantato di più di questa storia è la sua incredibile capacità di tenere tutte insieme le storie; dando modo ai lettori di seguirle come dei fili che si dipanano in un arco temporale lunghissimo, di oltre cinquant'anni. I personaggi sono così umani e intensi,  a partire dal cuore e dalla dolcezza straordinari di Abdullah, crescono, pensano, si evolvono e muoiono davanti agli occhi del lettore, e diventano un po' come degli amici, 

La forza di questo romanzo, dal punto di vista contenutistico, è la dimostrazione della capacità di ritrovarsi, anche dopo una vita intera vissuta lontano, anche con pochi ricordi e misere speranze. Non sono una persona romantica, ma in questo caso davvero l'ingranaggio unico e miracoloso che smuove gli anni è l'amore; assume diverse forme e lega come una colla potente tutti i personaggi fra loro

Capitoli lunghi, ricchi di descrizioni e narrazioni coerenti e di lungo termine sono altre caratteristiche di questa storia, con un lessico non semplice ma nemmeno troppo impegnativo. 

Se consiglio questo libro? Naturalmente, sì! 

Se amate il sentimento, le storie lunghe e veder crescere i personaggi, allora non potete assolutamente perderlo! 

Voto: 9 


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