1/16/23

Amici di penna. L'ipocrisia dei "normali": Mercoledì Addams e i reietti glamour

La serie "Mercoledì", spin off della Famiglia Addams, è forse una delle più guardate, al momento, su Netflix. Tim Burton ha reinventato il personaggio di una Mercoledì adolescente che, a causa della sua stranezza e pericolosità, viene espulsa dal Liceo. Delirio per una ragazzina imperturbabile e apparentemente fredda, che è diventata il mito di tutti. Persino di quelle persone che hanno bullizzato, preso in giro o maltrattato le persone "strane" come lei. Quanta ipocrisia c'è dietro alcuni fan di Mercoledì? 


Ph. Youtube


"Mi comporto come se non mi importasse se la gente mi detesta. In fondo, segretamente mi diverto”. Mercoledì Addams



Questa è una della taglienti risposte che Mercoledì Addams riserva ai suoi interlocutori. Tim Burton, a cui è stata affidata la regia di questo spin off di Netlfix dell'arcinota Famiglia Addams, ha realizzato un personaggio emblematico in cui gli adolescenti, in cerca della propria identità, possono identificarsi. 
Ed è subito Mercoledì mania: il suo balletto, diventato ormai iconico su tutti i social, è imitatissimo. Abbondano i meme del suo sguardo fisso e penetrante, nonchè  le citazioni sulla  predilezione per i dettagli macabri e il suo umorismo nero. 

Insomma, la primogenita della famiglia più strampalata della storia, in questa nuova rivisitazione burtoniana, è diventata la portabandiera dell'originalità, della personalità alternativa che sfida il mainstream patinato ed estroverso e, anche se il teen drama e lo sfondo crime non sono propriamente scelte originali, hanno saputo fare breccia nel cuore degli spettatori più giovani.
Però. C'è un però su cui ho riflettuto a lungo, tanto da voler dedicare un post sul mio blog.

Proprio in virtù di questa nuova veste di Mercoledì, in me si è rafforzata l'idea che questa sia anche la classica moda strumentalizzata. Da sempre, quella che noi consideriamo stranezza o, semplicemente, diversità, viene osteggiata, criticata, bandita. Ha una doppia chiave di lettura: quando diventa virale, lo strano è figo, tutti vogliono essere come lui, e la sua caratteristica viene assimilata e diventa quello che i normali chiamano normalità
Quei normali che apostrofano gli studenti della Nevermore Academy come reietti. Un insieme di etichette che rivendicano appartenenza. Non è un perfetto specchio della società di oggi?

A chiosa del mio ragionamento, lancio una provocazione: quanti di quelli che oggi si professano fan di Mercoledì Addams sono davvero sostenitori, o anche solo simpatizzanti dei reietti che vivono nella realtà? Quanti di loro avranno almeno una volta criticato un ragazzo per il suo modo di vestire, o una ragazza perchè portava i capelli rosa, non sorrideva nelle foto, aveva interessi diversi dalla media? 
Quanta ipocrisia c'è nell'osannare lo strano quando diventa un fenomeno universale e, quindi, valido, e nel continuare a trattarlo come reietto nella vita vera? 

Io non penso proprio che questi utenti si siano mai posti il problema, forse perchè non si rendono conto di mettere in atto una contraddizione. Magari, alcuni saranno stati addirittura dei bulli, o avranno preso in giro i cosiddetti outsiders, perchè su di loro non è mai stata scritta una serie Tv e non hanno mai inventato balletti. Loro erano reietti, ma senza quell'alone di glamour proprio dei serial americani, senza alcun potere. Non erano lupi mannari, sirene o mostri dei boschi. 
Semplicemente, erano degli emarginati che venivano scherniti per essere se stessi. 


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