12/05/22

Amici di penna. Il significato del Natale per bambini e adulti

Scommetto che molti adulti provano nostalgia a ripensare al Natale di quando erano piccoli, alla magia e all'attesa dei regali, alle atmosfere di serenità, ai giochi, e soprattutto alle persone care che non ci sono più. Ma perchè le festività accentuano il senso di perdita?


Ph. Pixabay



Da qualche giorno è cominciato il conto alla rovescia per il Natale, forse la festa più attesa dell'anno dai piccoli, ma anche dai grandi. La sua atmosfera di magia, la fine dell'anno alle porte carica di promesse e l'attesa per i regali che tira giù dal letto anche i più dormiglioni, scalda gli animi di tutti e consente di riflettere su tante cose. 

Ebbene, anche per gli adulti il Natale ha un determinato significato, non spensierato e sereno  come (giustamente) è  quello dei bambini. Spesso, questa ricorrenza per i grandi non è foriera di nuovi inizi, ma scandisce il tempo che passa, cosa che i piccoli ignorano, perchè possono permettersi di pensare in divenire; sempre avanti. 

Arriva un'età in cui diventa penoso andare avanti, scoprire che il futuro non serba nulla di buono, che le difficoltà aumentano e la forza per affrontarle diminuisce sempre di più. Guardare al domani genera ansia, perchè le carte sono ormai state scoperte, e hanno svelato una perdita totale. Si perdono le certezze, le aspirazioni, e anche le persone. 

Il Natale, che amplifica le emozioni con i suoi sfavillii, la musica, i momenti conviviali, assurge anche a simbolo di malinconia. Riapre la memoria del cuore, a quando quei fasti e quell'atmosfera di gioia erano condivisi con persone che, ormai, hanno lasciato questo mondo

I bambini, nella maggior parte dei casi, non ci pensano alla morte, perchè loro sono qui per   correre, scoprire, fare e disfare. Soprattutto, credono che il loro tempo sia lento e infinito. Quando gli adulti perdono la loro parte infantile vengono sopraffatti, imparano solo la fatica e il dolore, quindi perdono interesse, iniziano a temere i cambiamenti. E finiscono per farsi scivolare addosso una festa che, da piccoli, attendevano con trepidazione perchè volevano viverla. Volevano vivere. 

La memoria del cuore non dimentica, quella umana sì. 

Potrei concludere affermando che il Natale è la festa della vita, celebrata e amata fintantochè si ha la stessa forza, voglia di sognare e spinta al cambiamento di un bambino. O la consapevolezza di un adulto. 

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