11/10/22

Letteral_mente: Il tè nel deserto, Paul Bowles -recensione-

Sullo sfondo di un deserto misterioso e del fascino magico del Nord Africa, il viaggio dei coniugi Kit e Port Moresby insieme al loro amico Tunner, avrà dei risvolti inaspettati ma anche un triste epilogo. Venite con Lagraziadeilibri a gustare un "Tè nel deserto"






Sinossi


Nel secondo dopoguerra, due americani, Porter Moresby e sua moglie Kit, lasciano New York per andare a fare un viaggio in Nord Africa, assieme all'amico Tunner. Scoprono un paese per molti aspetti culturalmente distante, dove i popoli locali non si sono amalgamati con gli occidentali: francesi, spagnoli, americani. Ciononostante, o forse proprio per questo, sotto quei cieli assolati e tra le dune del Sahara la coppia cerca di ritrovare se stessa. E ci proverà attraverso vie tortuose fatte di tradimenti e incomprensioni. Port si farà sedurre e rapinare da una giovane donna del deserto, mentre Kit cederà alla corte di Tunner con cui il marito l'ha fatta viaggiare da sola.


Recensione

Una coppia che tenta di ricucire il loro rapporto facendo un viaggio in Nord Africa sembra essere un tema classico e piuttosto ritrito, ma in realtà c'è qualcos'altro dietro: il vero centro della narrazione con le sue angosce, i rimorsi e contraddizioni è Kit. Fedifraga durante quella che doveva essere un'occasione di riconciliazione, inizialmente mi è parsa una donna viziata e insofferente, come possono essere solo quei borghesi benestanti americani, che mi ha suscitato una certa antipatia, ma si è poi rivelata in tutta la sua fragile umanità. 

Port, come pure il suo amico Tunner, sono diciamo personaggi che fanno da spalla alla complicata protagonista, non hanno rivestito un grande ruolo nella storia. Kit è una donna la cui infedeltà è stata una sorta di capriccio, della serie l'occasione fa l'uomo ladro che poi cerca di espiare durante tutta la sua permanenza nella regione sahariana

Mi è piaciuto il fatto che il deserto non sia considerato solo luogo di fascinazione per turisti del cosiddetto mondo civilizzato, ma assurge a una vera e propria metafora dello smarrimento interiore, con la sua vastità che, alla fine, non pare essere così sconfinata. Almeno, non quanto quella dell'animo di Kit, dopo l'epilogo della sua (dis) avventura.

Altro punto a favore di questo romanzo sono le descrizioni immaginifiche che catapultano proprio dentro al deserto, sembra quasi di sentire la sabbia sotto ai denti. Quel luogo che rappresentava la moda dell'esotico dell'epoca, appare agli occhi di Kit come una  società impenetrabile e misoneista, nonchè imbarbarita dall'oggettivizzazione della donna


Se consiglio questo libro? Certamente. 

Voto: 7 

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