11/01/22

Boo[k]! L'Innominata e la visita della defunta

Anche quest'anno tornano i racconti dell'Innominata, la sensitiva che parla delle sue esperienze paranormali, ma preferisce rimanere anonima. Per questo Halloween ci proporrà un suo incontro onirico con una donna a cui voleva bene, ma deceduta. 





Bentornati. Vi stavo aspettando per il consueto racconto della notte di Halloween, durante la quale gli esseri viventi e gli spiriti si incontrano. Ma ci sono persone, come me, capaci di accogliere i loro messaggi in qualunque momento dell'anno. 

Da poco era deceduta una cara amica, alla quale volevo sinceramente bene. Troppo giovane ancora ma, evidentemente, già pronta per raggiungere il Mondo Sottile. Provavo un dolore profondo, inesprimibile, vivevo giorni tristi e senza sonno. 

Qualche notte dopo, quando avevo pianto tutte le mie lacrime, finalmente riuscii ad assopirmi.  

Mi trovavo in una sorta di empireo bianco, ovattato, più simile a un salone o a un largo corridoio. Ero seduta su una sedia, in attesa non sapevo nemmeno io di cosa. A un tratto, una presenza alle mie spalle mi fece girare di scatto. Vidi una sagoma che avanzava di alcuni passi verso di me. 

Il suo viso era nascosto da una nuvola scura, ma in realtà sapevo di chi si trattasse. Istintivamente, la chiamai. Quando udì il suo nome, la nube intorno al suo viso si dissolse, rendendosi riconoscibile. Probabilmente, questo camuffamento era dovuto alle circostanze della sua morte. 

Era venuta a trovarmi. Aveva avuto compassione del mio dolore, e aveva forse pensato che una visita mi avrebbe consolata. Lei sorrideva, sembrava serena, anche se un po' spaesata. Mi disse: "Tu dovrai spiegarmi un po' di cose", e io compresi immediatamente che mi stava domandando il motivo per cui si trovasse in quello spazio indefinito. 

La chiamai di nuovo per nome, e le risposi: "Tu sei morta, forse non lo hai ancora capito. Ma non temere: dove sei ora, tu sogni meglio di noi. Sogni più di noi". 

Si avvicinò a noi un ragazzo con i capelli rossi, vestito di nero, che ci chiede: "Ma voi vi conoscete?" e lei, sempre sorridendo: "Sì, siamo amiche". Dopo questa frase, inaspettatamente mi prese una mano in entrambe le sue, e mi sentii pervasa da un calore profondo, che mi diede tanta pace. Era solo l'inizio di un legame ultraterreno, di un conforto affettuoso per aiutarmi a superare la sua perdita. Altri segni, e soprattutto sogni ho avuto, finchè non è ascesa all'altra dimensione e adesso, ne sono certa, vive tra le anime pure. Mi ha anche inviato alcuni messaggi attraverso una poesia e una canzone, e mi ha anche chiesto di non piangere più. 

Non è stato sempre facile, ma ce l'ho fatta. La porto dentro al cuore come un gioiello. 


L'Innominata. 


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