10/14/22

Letteral_mente: Il Mantello, Marcela Serrano

La grande scrittrice cilena Marcela Serrano, nel suo libro "Il mantello", racconta in modo straordinariamente vivo il grande dolore per la perdita della cara sorella Margarita, sconfitta da un tumore. Scrittura dall'incedere rapido, quasi sfuggente, come i suoi pensieri, questo romanzo diventa una testimonianza di un lutto, ma anche riflessione 






Sinossi 

Il mantello è un libro che nasce da un momento eccezionale della vita della grande scrittrice cilena. La perdita di Margarita, una delle amatissime sorelle, fa vacillare tutto il suo mondo. Ma invece di sfuggirvi, Marcela decide di abbracciare il suo dolore e di dedicarvisi interamente per cento giorni della sua vita. Nell’isolamento della sua casa in campagna, la scrittura diventa strumento di riflessione e introspezione, per mettere ordine nei suoi pensieri e arrivare finalmente ad accettare una realtà nuova, mutilata. E quelli che all’inizio sono solo appunti sparsi diventano presto un romanzo, per la prima volta in forma autobiografica. Denso di riferimenti letterari, da Philip Roth a Elias Canetti, passando per Philippe Claudel, Brodskij, Freud, Virginia Woolf solo per citarne alcuni, con incursioni nei territori dell’infanzia venate da un garbato umorismo, Il mantello è il racconto delle emozioni e dei sentimenti che ci travolgono quando si perde una persona cara.


Recensione


La perdita di una persona cara è un momento che, purtroppo, accomuna ogni essere umano, ma raramente mi sono imbattuta in un'analisi del dolore come quella di Marcela Serrano. Il racconto straziante della malattia di sua sorella Margarita, ma anche di tutto quello che c'è intorno, il trauma del distacco e delle esequie, sono di quanto più veritiero possa essere narrato da ogni persona, se ne fosse in grado. 

Perchè se ciascuno di noi potesse descrivere fedelmente la sofferenza nel momento in cui viene vissuta, sarebbe esattamente così che cercerebbe di farlo. I frammenti della memoria, composti di semplici periodi e pensieri sfuggenti, diventano una sorta di diario, quasi in tempo reale, e mano a mano che i capitoli diventano più corposi e riflessivi si intuisce quanto sia complessa l'elaborazione del lutto per una sorella con la quale aveva talvolta delle incomprensioni, ma che amava come la sua preferita. 

La Serrano apre ai  lettori il suo ventaglio di ricordi di un tempo perduto, per il quale elabora un'ulteriore accettazione, per poi realizzare che il desiderio di una vita che continua è tutto ciò che le resta, anche in onore di una sorella che non ha avuto la possibilità che lei è riuscita a cogliere.

Una storia in cui ognuno di noi si può immedesimare per la tematica, purtroppo familiare, e grazie alla quale può ritrovare la forza di andare avanti, che aiuta a non perdere mai il centro della propria esistenza. 


Voto: 9 

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