10/10/22

Amici di penna. Quante volte nella vita si può ricominciare?

La vita può metterci davanti a tante sfide, piegarci al dolore, donarci gioia, ma ciò diventa possibile soltanto quando decidiamo di voltare pagina e ricominciare di nuovo. Quante volte nella vita si può ricomincare? 








Chi pensa che la vita sia uno spazio entro il quale si possa solo nascere, invecchiare e morire, si sbaglia. Nel mezzo di questo viaggio, e lo dico da pessimista conclamata e irrimediabile, esistono mete alle quali ognuno arriva in modi diversi. Soprattutto, il concetto da non dimenticare mai è che non esiste solo un inizio e una fine, bensì una rosa di possibilità. E di inzi.

Quante volte nella vita si può ricominciare, dunque? 

Tutte le volte che è arrivato il momento di cambiare. 


Uno dei miei tanti  difetti è che sono nostalgica e tendo a rifugiarmi nel passato, pertanto non è semplice per me operare un cambiamento in alcuni settori della vita. Il topic scelto per questo blog, oltre a essere una condivisione, è soprattutto un monito. Perchè io sono cosciente che non si possa rimanere fermi, soprattutto non è possibile restare sempre uguali

Mi ritrovo spesso a combattere il bisogno di sicurezza e stabilità, perchè io non sono una di quei giovani che ricerca l'avventura, mi basta vivere delle mie passioni e circondata di poche e fidate persone che mi amano. Tali desideri mi rendono refrattaria a qualunque sfida, e di conseguenza non mi evolvo
Talvolta, come mi è accaduto nell'ultimo mese, è necessario azzerare tutto e ricominciare, tenendo sempre presente la propria identità è ciò che ci ha forgiati fino ad arrivare a questa fase del presente. Secondo me il passato ha un suo peso, anche se per antonomasia deve sempre valere il famigerato hic et nunc; qui e ora. Perchè se ignoriamo questo assunto vivremo in un eterno sfasamento temporale, e questo ci impedirebbe di assaporare nuova felicità. 
Ho deciso, finalmente, di chiudere con una situazione passata che mi stava impedendo di conoscere nuove opportunità e logorando, dal punto di vista emotivo, procurandomi sofferenza inutile. Perchè non l'ho fatto prima? Perchè non avvertivo la necessità di ricominciare, volevo che tutto rimanesse invariato. Sono stata stupida a desiderare ciò? No, solo molto ingenua. Ma l'ingenutà è sinonimo di bontà di spirito, di pensiero puro, per cui ci persuadiamo che il mondo sia come noi lo vediamo. 
Non mi pento di non aver reciso prima la corda mentale che mi legava a quel periodo, ma sono contenta di esserci riuscita. E dirò di più: è stato più facile e indolore di quanto mi aspettassi, e ciò mi ha fatto molto riflettere su cosa io avessi voluto davvero per me in tutto quel tempo. Sono giunta a due conclusioni: avevo un segreto bisogno di farlo, ma anche paura di pentirmene. 
Alla base di ogni nuovo inizio c'è sempre la paura di pentirsi, di lasciare il vecchio per il nuovo, ma se ci stiamo pensando, anche solo per un attimo, significa che qualcosa sta già cambiando dentro di noi, e quindi vale ampiamente la pena di lasciar andare. 
In fondo, dentro di noi sappiamo cosa può farci stare bene, è solo che a volte siamo troppo insicuri, spaventati, orgogliosi o testardi per entrare in azione, convinti di dover  fare solo ciò che vogliamo, non di cui abbiamo veramente bisogno. E, spesso, desideri e necessità reali non coincidono. 





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