9/15/22

Letteral_mente: Federica Brunini, La circonferenza dell'alba -recensione-

Una storia familiare, segreti pesanti come sassi che riemergono dalle profondità della vita. La lettura coinvolgente di Federica Brunini ci fa entrare in un mondo segreto pieno di sentimenti e conflitti che annegano nelle acque lacustri, ma che lottano per brillare alla luce. Lagraziadeilibri vi farà scoprire "La circonferenza dell'alba". 





Trama 


I sassi e i cristalli sono conservati in barattoli di vetro, suddivisi per colore. Su ognuno, una data, una lettera o un luogo. È così che Giorgia, fundraiser per una ong in Asia, cataloga i momenti importanti della vita, la sua geologia sentimentale. Il sasso a forma di cuore, ricordo dell'incontro dei suoi genitori. La pietra bianca della sua nascita. Il sassolino con cui Alex, il suo primo amore, le ha fatto aprire la finestra del cuore. E il ciottolo grigio e levigato dalle acque pazienti del lago: casa. Dopo anni di lontananza, Giorgia torna sulle rive del Lario per vendere la villa di famiglia, ma tra le vecchie stanze e gli oggetti dell'infanzia si annidano ombre e sorprese. Alex, che vive ancora al di là del giardino, ma oggi è un uomo amareggiato e stanco; sua madre, così distante; sua sorella, e soprattutto l'eco della voce del padre Petar. Personaggio singolare, fuggito in barca a vela dalla Jugoslavia di Tito e approdato in Italia in un'alba luminosa, scienziato mai sazio di scoperte che ha plasmato la vita della figlia tra teorie ed esperimenti, e continua a influenzarla anche con la sua assenza. Nulla è come avrebbe potuto essere. O forse sì, e in fondo tutto è destinato a ripetersi? Che cosa rimane di un padre e dei suoi insegnamenti? E chi è l'eroe: chi mette radici o chi affronta l'ignoto e se ne va? Grazie alla complicità del nipote adolescente e all'amicizia con la figlia di Alex, ma soprattutto grazie a un ritrovato dialogo con se stessa, Giorgia proverà a fare i conti con il passato. Perché solo quando ci si perdona e ci si accetta si può crescere, cambiare e, finalmente, vivere.


Recensione 

Le storie di famglia sono le più appassionanti, perchè creano un mondo fittizio ma straordinariamente reale con un sostrato di mistero, bugie, tradimenti, e anche riconciliazioni. 

Quella della famiglia Radìc è una storia piena di segreti, pesanti come sassi affondati nel punto-mostro del lago, in cui si trovano tutte le paure, i desideri, le parole non dette, le vite sfuggite. 

Descrizioni minimali ma suggestive e un linguaggio semplice ma ben curato, raccontano i tormenti di Giorgia e Giulia. La prima è refrattaria ai legami e non vorrebbe mai barattare la libertà conquistata, nè con il suo primo amore, Alex, nè con quello nuovo, il medico canadese Ethan. L'altra, che ha rigato sempre dritto, nutre una grande frenesia dentro, un'insoddisfazione e grandi incognite che la spingono tra le braccia di un altro uomo che non è suo marito. 

Giorgia è uno spirito indomito, che sfugge al controllo materno coltivando il suo spirito solidale e aiutando reietti in Cambogia, Giulia è semplicemente Giuliella, la pupilla della matrona Carla, nome dato anche alla villa di famgilia sul laghetto, che le somiglia di più e della quale ha sempre sentito la necessità di approvazione. 

Queste storie e legàmi di donne orbitano intorno alla figura mitica e idealizzata di papà Petar Radìc, fuggito dalla Jugoslavia a causa di agitazioni politiche, il quale ha dato origine alla catena di di bugie, che sporcano inevitabilmente l'immagine immacolata di papà integerrimo ed emergono grazie la lago. 

Mirabilmente descritto, attraverso una sequela di stilettate e intemerate, l'eterno conflitto madre/figlia nei dialoghi di Carla e Giorgia, e soprattutto nella ricerca di una sua risoluzione che riequilibri l'assetto familiare, pesantemente sbilanciato dopo l'allontanamento di quest'ultima. 

Unica sbavatura piuttosto pregiudizievole ai fini della mia valutazione, è una frase che proprio non mi è piaciuta, retaggio di un certo patriarcato ancora profondamente inveterato nel nostro Paese: "E lui, il ragazzo che l'aveva fatta donna". Non è necessario alcun uomo per rendere una donna degna di esserlo, perchè si nasce e si diventa donne ogni giorno, da sole, senza che qualcuno indichi il modo più corretto o i requisiti giusti per essere accetate come tali. 

Una storia importante di albe e sassi, ma anche di verità, amore e perdono. 

Voto: 7.5




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