8/05/22

Letteral_mente. Come un respiro, Ferzan Ozpetek -recensione-

Uno stile poetico e delicato, fatto di parole semplici, una storia che riempie il cuore. E non poteva essere altrimenti per il regista Ferzan Ozpetek e il suo splendido romanzo "Come un respiro". Due sorelle, una vita fra Italia e Turchia, per raccontare ancora una volta la magia di una terra tutto sommato vicina e di un tempo lontano, e di un segreto 



Ph. Amazon


Sinossi 


È una domenica mattina di fine giugno quando una sconosciuta si presenta alla porta di Sergio e Giovanna. Molti anni prima ha vissuto in quella casa del quartiere Testaccio e vorrebbe rivederla un'ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto. Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l'esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l'Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata? Pagina dopo pagina, passioni che parevano sopite una volta evocate riprendono a divampare, costringendo ciascuno a fare i conti con i propri sentimenti, i dubbi, le bugie.


Recensione


Con la delicatezza e la poesia che lo contraddistinguono, Ferzan Ozpetek racconta una storia che si perde nei meandri di un tempo e di una Istanbul che, forse, non esistono più. Le protagoniste sono due donne, Elsa e Adele, sorelle simbiotiche, divise dall'amore per un uomo e riunite dal legame di sangue e d'anima che ha prevalso su qualunque altra cosa, ma non sulla morte. 

Le loro vite fatte di addii, rancori, bugie e mezze verità, si riflettono come uno specchio sull'ignara comitiva di amici che si è riunita una domenica mattina per pranzare insieme, e tutti i componenti hanno molte cose da capire e da raccontarsi. Adele è il ritratto della giovane ingenua che si trova vittima di un uomo narcisita e straordinariamente attraente, mentre Elsa è una donna indipendente che sceglie di fuggire dall'Italia per stabilirsi in Turchia, operando un taglio netto con persone e situazioni pesanti, come sua madre. 

Il linguaggio è semplice, ma ricco delle suggestioni di una terra affascinante che, in più di un'occasione, il grande regista ci ha dato l'opportunità di conoscere in pellicole come Hammam e Rosso Istanbul. Nel romanzo si muovono come su un set personaggi irrequieti e profondamente scissi nella loro interiorità, sfaccettati e aizzati dalle loro passioni che spesso si consumano in gran segreto, costruendo reticolati di parole e silenzi. 

Questi, costituiscono lo scenario drammatico e di tensione che corre sottopelle nelle situazioni descritte e nelle interazioni fra i protagonisti. 

Ho riscontrato, da amante dei suoi film, quella impronta un po' misteriosa che caratterizza la sua narrazione, contesti un po' sospesi tra la coscienza e l'oblio. 


Libro da leggere? Naturalmente, sì! 

Voto: 9 

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