7/14/22

Letteral_mente. Lo stupore della notte, Piergiorgio Pulixi -recensione-

Sorprendente, ansiogeno e pieno di azione, Lo stupore della notte di Piergiogio Pulixi è un noir ben scritto e con dei lampi d'amore che addolciscono un'atmosfera carica di tensione. Ecco a voi la recensione!


Ph. Amazon


Sinossi 

Il commissario Rosa Lopez non si scorda facilmente: in Calabria, dove si è fatta le ossa combattendo le cosche, se la ricordano bene; e a Milano, dove dirige l'Antiterrorismo, le lettere minatorie e i proiettili nella cassetta postale dimostrano che c'è qualcuno che non dimentica. Però Rosa non è solo la superpoliziotta che parla arabo e conosce a fondo la cultura mediorientale, disposta a sacrificare un ostaggio per riportare la situazione in parità: è anche una donna che ha dovuto rinunciare a tutto per la carriera, con un compagno in coma per un attentato che forse lei avrebbe potuto evitare. E non c'è solo il senso di colpa: ci sono le sue frequentazioni con quelli del Lovers Hotel, un posto che non esiste ma in cui tutto è permesso, dove finiscono tutti quelli che è necessario far cantare senza porsi troppi scrupoli. Oggi Rosa si trova di fronte la minaccia più grave che Milano abbia mai dovuto affrontare: la più astuta e perfida delle menti criminali, il Maestro, ha ordito un piano di morte per la città. Per sconfiggerlo il commissario dovrà scivolare in una spirale di ricatti, tradimenti e vendette.


Recensione


La mia prima volta alle prese con un Noir non mi ha lasciato affatto delusa: Lo stupore della notte di Piergiorgio Pulixi è un romanzo di intense emozioni, con una buona dose di violenza e crudeltà, dettagli macabri e descrizioni raccapriccianti. Un grande merito di questo libro è la straordinaria conoscenza del funzionamento dei corpi speciali di Polizia e altre forze armate, ma anche quanto concerne la ciber security e il sistema di funzionamento delle organizzazioni terroristiche. Sono rimasta davvero stupefatta, per non dire contentissima di aver imparato nozioni di cui ero assolutamente all'oscuro. 

Questo surprlus di informazioni, però, rappresenta un'arma a doppio taglio: in alcuni punti un elevato tecnicismo appesantisce non solo lo svolgimento della storia, ma anche la lettura, rendendola piuttosto faticosa. 

Nonostante il linguaggio molto diretto e, a tratti volgare (da intendersi come quello del volgo, espressioni popolari di uso comune) tipico dei romanzi di questo genere, l'ambiente grezzo e truculento descritto non influenza in modo capillare la psicologia dei personaggi, a cominciare dalla protagonista assoluta, che sembra aver assorbito atteggiamenti e modi maschili, ma che in realtà è una persona emotivamente delicata: Rosa Lopez. 

La Commissaria del Nucleo Antiterrorismo è infatti, a mio giudizio, il personaggio che domina in assoluto la storia, mentre gli altri, a eccezione di Tom Dooley e colui che viene chiamato Il Maestro, sono mero contorno sullo sfondo di una Milano permeata dalla delinquenza e dal lusso che la contraddistingue nella Penisola. 

Un'atmosfera spesso carica di tensione, situazioni ansiogene che mi hanno fatto trattenere il fiato durante la lettura, ma anche brevi lampi di un amore che la Lopez insegue senza raggiungere, che dà risalto a quel lato umano nascosto ancora in un angolo, al riparo dalla violenza di cui il suo mondo è saturo. 

Il finale è triste e amaro, sembra volare via sulle note della famosa canzone di Mina "Se telefonando", e lascia un buco nel cuore, come quelli che la Beretta della giovane poliziotta calabrese è costretta a lasciare in quello delle persone. Persino quelle che ama. 


Se consiglio questo libro? Naturlamente sì!

Se amate le letture d'impatto e desiderate farvi una cultura sull'Isis, CIA e  organizzazioni segrete di vario tipo,  questo è il romanzo che fa per voi. 

Voto: 8 


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