3/10/22

Letteralm_mente: Ceneri nel vento, Carlo Dàmaso Martinez -recensione-

L'enigmatico "Ceneri nel vento" di Carlo Dàmaso Martinez, rientra nel novero dei romanzi più importanti sulla dittatura militare in Argentina degli anni Ottanta. Atmosfere lugubri, descrizioni crude e personaggi tenebrosi e ruvidi sono gli elementi più toccanti di questa storia. Scopritela!






Sinossi

Scrivo? Ebbene sì, in un posto dove nessuno mi avrebbe mai immaginato. Ormai, come dice il mio socio e amico Morales, sono un uomo d'acciaio. Ho messo da parte le poche prospettive di un avvenire incerto da professore di matematica al Colegio Nacional. In realtà sono diventato, anche se sembra una bugia, un volgare trafficante di cadaveri: sono nel business della morte. Ti sorprende? No fratello mio, non sto delirando, ancora non sono pazzo. È proprio così, letteralmente: faccio il seppellitore o il beccamorto, chiamami come preferisci. Che altro si può fare di meglio da queste parti? 



Recensione

La lettura di questo romanzo, seppure intenso e con una scrittura ineccepibile e articolata, non è stata affatto semplice. Il racconto si presenta al lettore come un flusso di pensieri a getto continuo, non è il classico plot lineare con inizio, svolgimento e fine, e per chi non è amante di queste trame un po' disordinate e scritte, evidentemente, di pancia, non solo è difficile raccapezzarsi, ma risulta addirittura fastidioso leggere qualcosa di cui non si comprende molto fino ai capitoli finali. 
Difatti, si tratta di una narrazione a due voci, quelle di due autori, Sarmiento e Moyano, che rappresentano il passato e il presente. Descrizioni vivide, molto realistiche e soprattutto crude, creano delle atmosfere molto lugubri, anche perchè si parla in una maniera quasi normalizzata (per un contesto di guerra) della morte: vengono descritte scene dell'attività di un'agenzia di pompe funebri. 
Una commistione di generi molto cara all'autore, tendenza della scuola letteraria rioplatense, che fonde la raizonalità della realtà con le tinte fosche e fantasmiche che i due protagonisti sperimentano. 
Ciò che ha reso piacevole la lettura, nonostante l'apparente struttura confusionaria, sono stati i sentimenti accorati, i segmenti d'amarezza e disillusione che, soprattutto il primo narratore, ha espresso in una cronaca di compianta e svanita speranza. 
Personaggi anche stavolta per la maggior parte maschili, permeati da ruvidezza e, talvolta, volgarità, ma estremamente veri. 


Voto: 8
Se consiglio questo libro? Assolutamente sì. 
Se vi piacciono gli affreschi socio-storici, i particolari macabri e un po' disgustosi di certe descrizioni, ma amate profondamente le riflessioni del tipo di autore onniscente, allora amerete questo libro! 







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