3/07/22

Amici di penna. Speciale 8 marzo: Donne in guerra

Anche se non hanno imbracciato i fucili o non sono morte nelle trincee, le donne hanno sempre pagato il prezzo più alto,  col sangue dei loro figli, mariti, fratelli e padri. E, nonostante lo strazio del dolore, hanno continuato ad andare avanti. Questa Storia racconta le donne, come è tristemente attuale anche in Ucraina oggi, che combattono la guerra al fianco dei soldati che difendono il loro paese








Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che nel 2022,  dopo oltre settant'anni di pace, l'Europa sarebbe stata dilaniata da un nuovo conflitto. Forse, l'esempio più emblematico era la Seconda Guerra Mondiale che, per quanto spaventosa, era rimasta fra le pagine dei libri di Storia, lontana nello spazio e nel tempo da noi. E invece no. 

Scelleratezza, interesse economico e di dominio geopolitico hanno distrutto quell'equilibrio che tanto faticosamente si era conquistato. Il lato più mostruoso della guerra non è tanto il dispiegamento di forze e mezzi o la sua potenza, quanto l'impotenza di esseri indifesi che la subiscono: la popolazione civile.
E se gli uomini devono combatterla fisicamente dietro le trincee, coloro che vengono colpiti nel cuore delle loro esistenze sono donne e bambini. Nella Giornata Internazionale della Donna, il mio pensiero va ad abbracciare le donne protagoniste, loro malgrado, di tutte le guerre. A loro va la precedenza per un'evacuazione, perchè non possono imbracciare le armi e affrontare un nemico che, mai come adesso, aggredisce e vuole dettare legge nella loro casa. 
Quelle donne che vivono ogni giorno il terrore di non riuscire a superare una notte di bombardamenti, che pensano prima ai propri figli e a chi amano di più; più di se stesse. Quelle che sul campo  non perdono la vita, ma sicuramente il cuore, e che si vedono piovere la guerra addosso in ordigni e missili che distruggono la città. 

Quelle sono donne il cui dolore esplode e squassa il cielo quando un loro fratello, padre o marito non torna più a casa, e si ritrovano sole a ricostruire, insieme alle macerie delle case e delle scuole, anche le proprie, di figli e nipoti. Questa Storia racconta le donne, come è tristemente attuale anche in Ucraina oggi, che nascono combattenti e vivono della forza per ricostruire le loro vite con i mattoni che deflagrano. 

A loro io dedico questo 8 marzo, e dono tutta la mia forza di donna libera, per aiutarle a sostenere la propria libertà. 

Nessun commento:

Posta un commento

Ti piace il mio blog? Seguimi anche su Facebook https://www.facebook.com/GraziaDeg87

Psychè. Come gestire eventuali ricadute durante la terapia

Può succedere che durante una psicoterapia i sintomi del disturbo tornino a manifestarsi. A meno che non ci sia bisogno di ritoccare la dose...