Giornata d'autore: l'archetipo del giovane Dorian e il patto di eterna giovinezza con Instagram

Dorian Gray rappresenta l'archetipo di bellezza fresca e un poì conturbante che si affaccia al mondo, e ha fame di scoprire cosa può offrirgli. Un facile parallelismo con un o una giovane Dorian che vuole scoprire quanto può avere dal mondo e quanto di sè possa dare. Nasce il patto di perfezione ed eterna giovinezza con Instagram e i social


Oscar Wilde, Ph. Pixabay




Nessuno meglio di Dorian Gray, protagonista del romanzo di Oscar Wilde, sa quanto sia importante la bellezza per la quale, nel suo caso, ha sacrificato la sua integrità. Da qui il detto "vendere l'anima al diavolo". 
Tralasciando l'iperbolico incipit, credo si possa davvero tracciare un parallelismo fra la corrente estetica incarnata dalla sensuale e un po' sfrontata beltà del giovane, con quella di cui si fanno manifesto vivente i giovani di oggi, e con un importante e potente veicolo che, ahimè, non è l'Arte in sesno stretto, ma una vetrina di visibilità parimenti universale: Instagram. 


Molto più di Facebook, questo social dà la possibilità di realizzare delle moderne tele sulle quali ritrarsi, e mostrare, spesso con sapienti artifici come filtri anche molto sofisticati, quello che è un ideale di bellezza. I social hanno, quindi, una funzione estetizzante, anche se non sarà mai paragonabile a quella di un vero quadro.
In un certo senso, nelle foto postate sui social si vorrebbe fosse racchiusa un po' l'anima del suo autore, e sarebbe il massimo se, facendo una trasposizione nel XX secolo, una foto postesse invecchiare al nostro posto e farci apparire sempre giovani. 


Perchè pare che molti piccoli e piccole Dorian vengano offuscati dal mito della bellezza fine a se stessa, ma anche dalla bella vita, soldi facili, e che finiscano per diventare sempre più cinici nei confronti di un una realtà dalla quale si sentono spesso esclusi, o si auto escludono.
Non sono una persona dalla facile retorica o che bacchetta moralmente, mi limito semplicemente a osservare quanto fosse stato lungimirante Wilde nell'affrescare il ritratto di un tenero virgulto che si fa presto corrompere dal vizio. 
Naturalmente, non nei modi e nei tempi che potevano essere quelli di fine Ottocento nè con una visione manicheista, ma la tentazione esiste e, come diceva lo stesso scrittore, forse il modo per resistervi è cedere. 
E molti e molte cedono. 

I social, fondamentalmente, non sono nè buoni nè cattivi conduttori, ma dipende dall'uso che se ne fa. Per tante persone sono antidoti alla solitudine, per altre canali di trasmissione per progetti importanti, per altre ancora è solo un modo per condividere. E poi, ci sono quelle che considerano una foto su Instagram il ritratto della perfezione, anzi, una vera e propria ostentazione e ossessione per la mera estetica, che propina ideali assurdi e anche grotteschi. 

Alla luce di queste riflessioni forse un po' inconsuete, si può contestualizzare il romanzo nella società odierna con una domanda: ma esistono persone disposte a fare patti con il diavolo per apparire sempre come in una foto social? 





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