Amici di Penna. Body positivity: il giusto peso alle parole e alla salute

Per la rubrica "Amici di penna", oggi mi avventurerò in un campo minato per la maggior parte delle donne, e soprattutto quelle femministe (quale io sono): la body positivity. Si tratta di una straordinaria e giustissima rivendicazione del corpo femminile, della sua narrazione non più tossica e stereotipata ma, a mio avviso, si nascondono diverse insidie che possono fuorviare la sua interpretazione. 

Disclaimer: si tratta esclusivamente di opinioni personali su un tema che, mi rendo conto, è scottante. Ricordo che il dibattito costruttivo è ben accetto, ma le offese e gli attacchi gratuiti no






Le donne sanno lottare. Hanno imparato a rivendicare la libertà delle proprie scelte e, soprattutto, sui propri corpi. Dall'estetica al percorso di vita, agli orientamenti sessuali e alla sessualità in generale, le donne stanno imparando a prendersi i propri spazi, tempi, in un viaggio di coscienza dentro se stesse e giusta pretesa, chiamato autodeterminazione

Purtroppo, stereotipi e cultura patriarcale continuano a schiacciare, tentando di impedire di svilupparsi appieno, senza contare poi l'eterna contraddizione tutta maschilista del corpo femminile come proprietà da interdire agli altri, e feticcio per il proprio piacere. Un corpo ipersessualizzato, demonizzato, mercificato, coperto, denudato, giudicato. E,oggi, è finalmente arrivata un movimento di rivendicazione importante che sta facendo la storia: la body positivity

La positività del corpo, scevro da pregiudizi e crudeltà, sta persuadendo tutte le giovani donne ad accettare i propri difetti fisici, le proprie peculiarità come  veicolo di bellezza e originalità, professando la libertà di essere semplicemente come si vuole e come si è. Ma, bisogna anche considerare degli aspetti fondamentali che esulano dai semplici canoni estetici: il diritto di avere un corpo in salute. 

Alcuni aspetti di questa corrente eccedono, a mio avviso, nella celebrazione di stili di vita errati, e nella strenua difesa di quelle che sono vere e proprie malattie come l'obesità, che hanno origine nella mente, non nel fisico, e che pertanto vanno curate da specialisti.

Le arringhe da parte di alcune, dalle quali ho subìto feroci attacchi per questa mia opinione non politically correct, ponevano come base il fatto che poichè non sia medico, non dovevo permettermi di stabilire chi fosse sano e chi no, soprattutto guardando la bilancia. Affermazione del tutto ridicola e falsa, perchè io non ho mai pesato qualcuno, quando dovevo averci a che fare. Piuttosto, mi preoccupo del modo in cui tratta se stesso/a, che è molto più importante di un addome piatto o dei bicipiti. 

Nondimeno, un lieve sovrappeso non indica uno stato di salute precario, ma un'obesità (evidente) e grave sì. I probemi causati da un peso eccessivo sono innumerevoli: cardiovascolari, a carico di schiena e articolazioni, patologie come diabete, colesterolo e altri che, poichè non sono medico (ma neppure loro), non posso conoscere. 

Un conto è accettare un difetto fisico per abolire un'assurda aspirazione alla perfezione, un altro è esaltare o estremizzare una condizione che, dal punto di vista clinico, susciterebbe non poche preoccupazioni. Medesimo discorso per la magrezza: si sta facendo di tutto per impedire a modelle scheletriche di sfilare in passerella, perchè etichettate come non sane, e allora perchè una ragazza con evidente sovrappeso (attenzione: non mi riferisco a taglie o centimetri, nè tantomeno alla bellezza in senso stretto, ma a una condizione patologica) deve diventare un esempio all'opposto?

Io aborro quegli slogan tossici della società consumistica che inneggiano a modificare la propria fisicità, a cancellare i difetti in virtù di un tacito obbligo alla perfezione e alla giovinezza, a distruggere la propria identità, come per esempio: "i magri sono vincenti" oppure "meglio grasso, le ossa diamole ai cani". Sono estremamente offensive in entrambi i casi, e non c'è bisogno di essere un medico per vedere che una persona, cosciente o meno della propria situazione, non è in salute. Direste di una persona talmente grossa che cammina con l'affanno, che sta bene? Naturalmente no, perchè è innegabile che non sia così. 

Sul fatto che le persone (perchè non si tratta solo di donne) con problemi di peso non debbano essere bullizzate o discriminate siamo tutti d'accordo, è una conditio sine qua non imprescindibile per una società civile, ma bisognerebbe anche promuovere una vera body positivity che condanni sia il fanatismo della diet culture o della chirurgia estetica estrema, che il lassismo dell'alimentazione sbagliata e sedentarietà (e,con questo, non mi riferisco ai piccoli peccati di gola, che anzi, ci vogliono!)

Parlo di corpi in salute, non di quelli naturalmente magri o un po' robusti per costituzione (perchè sì, le ossa grandi esistono. Fatevene una ragione). Se da un punto di vista organico non ci sono problemi, allora basta criticare una ragazza magra perchè non ha seno, o perchè quella più in carne non si decide a buttare giù quei chiletti senza i quali, secondo la mamma, il fidanzato, la migliore amica ecc sarebbe di sicuro più bella (bella per chi, poi? Si è belli/e solo con una certa taglia?). Stesso discorso per l'altro sesso: perchè prendere in giro un ragazzo non dotato di muscoli possenti, o peggio, perchè non è alto come una colonna? Per non parlare dell'insorgenza di disturbi o malattie gravi, che non permettono l'aumento o la perdita di peso.

Le donne devono prendersi cura di sè e del  proprio corpo non per soddisfare le aspettative sociali, i desideri di qualcuno, o standard irraggiungibili (ovvero mode che cambiano a seconda del contesto culturale, quindi per natura non definitive); ma semplicemente per vivere meglio. Vivere in salute, a prescindere dalle imposizioni della società, è il valore più importante. 

Perchè le donne sanno lottare. 

















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