LitterART Week,Special Bookchart: top 5 dei libri sulle donne e la fotografia
Le donne nella fotografia, ma più in generale nel mondo dell'arte, hanno sempre ritagliato con grandi forbici degli spazi di tutto rispetto, nonostante la fatica doppia che hanno fatto nell'affermarsi. Ribelli, anticonformiste, creative e sensibili, hanno saputo donare uno sguardo personale al mondo, scardinando modelli rigidi e obsoleti e consentendo di esplorare la società con i loro occhi. Occhi di donne
5° POSTO: An aperture monograph, Diane Arbus
La monografia composta di 80 fotografie fu pubblicata e curata dal pittore Marvin Israel, amico e collega di Diane Arbus, e da sua figlia Doon Arbus. Il loro obiettivo nella realizzazione di questo libro era di rimanere il più possibile fedeli agli standard con i quali Diane Arbus giudicava le sue opere ed al modo in cui lei si augurava le proprie opere venissero recepite.
4° POSTO: Le donne fotografe dalla nascita della fotografia ad oggi, Patrizia Pulga
In ogni ambito professionale - e quello fotografico è tra questi - le donne incontrano enormi difficoltà ad affermarsi; in misura maggiore dove è determinante un approccio, se non aggressivo, almeno assertivo per farsi largo tra molti concorrenti. Eppure sono state e sono tantissime le donne che hanno fatto della fotografia la loro professione. Questo volume presenta oltre duemilatrecento profili di fotografe di tutto il mondo, suddivisi per provenienza geografica e inseriti all'interno dei movimenti culturali e delle correnti che hanno percorso la storia degli ultimi due secoli: è quindi la fonte più completa per quanto riguarda la fotografia "al femminile". Una storia mai raccontata di determinazione e creatività.
3° POSTO: Arte, fotografia e Femminismo negli ann Settanta, Raffaella Perna
2° POSTO: Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l'arte, Elisabetta Rasy
Elisabetta Rasy, guardano negli occhi chi legge e invitano a scoprire l'audacia con cui hanno combattuto e vinto la dura battaglia per affermarsi – oltre i divieti, gli obblighi, le incomprensioni e i pregiudizi –, cambiando per sempre, con la propria opera, l'immagine e il posto della donna nel mondo dell'arte. «Le disobbedienti è perfetto: perché non poggia su tesi astratte, sociologismi, attualizzazione tirate per i capelli o femminismo a buon mercato. No: poggia sulla storia, anzi sulla storia dell'arte e dunque sulla biografia degli artisti, che in questo caso sono sei artiste».
Commenti
Posta un commento
Ti piace il mio blog? Seguimi anche su Facebook https://www.facebook.com/GraziaDeg87