L'Inferno di Fellini fra Dante e Kafka, Salerno Letteratura 2021
Il racconto dell'incontro di Salerno Letteratura con Corrado Bologna di ieri, 19 giugno, presso l'atrio del Duomo di Salerno. Tra parallelismi affascinanti e concetti immaginifici, un Fellini suggestionato da Dante e Kafka che ha incantato la platea salernitana
"Girare un film, ogni film, rappresentò dunque per Fellini non solo un impegno artistico, ma una << discesa agli Inferi, con qualche bagliore di Purgatorio e di Paradiso >> ".
Inizia così la prolusione del filologo Corrado Bologna, un gradito ritorno in città in occasione della 9° edizione di Salerno Letteratura che, lo ricordo, è il Festival Letterario più importante del Sud Italia. Il Leit Motiv di quest'anno è Le occasioni.
Un excursus dal seducente fascino onirico, imperniato sull'audace immaginazione felliniana e dalla sua sempiterna e viscerale ispirazione sia verso Dante Alighieri, con un legame oserei dire endogeno alla sua scrittura; perchè considerato un geniale poeta visivo, che con Franz Kafka, divagando squisitamente tra i meandri di Jung, Freud, la Psicoanalisi, il puer senex e il Mastorna.
Il grande regista definiva Fantasmone quel suo progetto incompiuto sull'opera dantesca, qualcosa che percepiva sottopelle ma che riusciva a manifestarsi solo in modo estemporaneo, che sfuggiva al suo controllo solo ne Il Libro dei Sogni, scritto da lui, che contiene riproduzioni di dantesca e kafkiana fattura.
Dell'autore praghese, il regista italiano ha analizzato il suo romanzo Il Processo nel quale "la colpevolezza è ormai dimostrata, e si denota l'accesso a un Altrove ormai scomparso". Una maniera di concepire un Aldilà che non è poi così distante da noi, anzi forse ci siamo dentro.
Bologna, con le sue sublimi capacità non di oratore, ma di vero e proprio incantatore di folle, che irretisce gli auditori e li conduce dentro le immagini della Fantasmagoria, alla scoperta del clown, figura derisoria per eccellenza, che in realtà, intrecciando la sua trama con le interpretazioni psicoanalitiche; è la personificazione della parte più bassa dell'animo umano.
Un'idea del comico, come sostenuto da Giorgio Agamben, che rivela una doppia natura della satira, come con la figura di Pulcinella di Gianbattista Tiepolo, una figura satiresca che racchiude in sè i colori degli Inferi e della Volta Celeste, che incarna il legame inscindibile fra Aldilà e Aldiqua, vita e morte.
Il filofogo ha spiegato come, infatti, l'Ombra è una natura che accomuna ogni essere umano, perchè "Angeli e demoni si spartiscono in eterno la medesima natura".
Il concetto di comicità corporea inuito da Milan Kundera, spiega quella terrifica e, al contempo, irresistibile ossessione per l'opulenza del corpo femminile, che provoca ilarità, estrinsecata da archetipi come quello della Saranghina del Mascherone, dea lunare e subacquea emersa dalla Laguna di Venezia, la Gigantessa, oppure la figura della Tabaccaia nel film Amarcord.
Suggestioni di altra natura hanno incontrato la matita sensuale e graffiante di Milo Manara, che si è spesso prestato alle illustrazioni per Fellini, e ritrae giovani con lunghissime ciglia ed espressioni languide e misteriose.
Questo racconto è riuscito a snocciolare solo alcuni dei punti della meravigliosa spiegazione di Corrado Bologna, delle sue squisite divagazioni e avvicnenti ricostruzioni, rese fruibili da un pubblico attraverso collegamenti con universi contemporanei e di straordinaria originalità.
Grazie a questo evento ho avuto l'occasione di conoscere, imparare, e perdermi in quella magia unica che solo le parole possono regalare.
dedica personale di Corrado Bologna |
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