6/15/21

Il miglio verde -recensione-

 Ecco a voi una delle recensioni de Lagraziadeilibri. In attesa delle nuove (perchè ci saranno, oh sì se ci saranno!💖) godetevi le prime. Questo è "Il Miglio Verde", di Stephen King, uno dei miei libri preferiti



     

    

     Sinossi 

Nel penitenziario di Cold Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come Il Miglio Verde, i detenuti come lo psicopatico Billy the Kid Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l’enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Coffey è un mostro dalle sembianze umane o un essere in qualche modo diverso da tutti gli altri?

Recensione


Non avevo mai letto un libro di Stephen King, anche se guardando il celebre film ispirato ad esso con Tom Hanks, mi è venuta la curiosità e ho iniziato a cercarlo. Le mie ricerche sono durate poco, perché mi è stato regalato. Questa storia, pagina dopo pagina, mi ha spinto a riflettere su molti aspetti: che la bontà e la malvagità non sono presenti in egual misura nell’essere umano.

Non esistono persone totalmente buone o totalmente cattive. E, soprattutto, che il male non è sempre dove ti aspetti di trovarlo, oppure esiste laddove pensi non ci potrebbe mai essere. Il povero John Coffey, accusato di un crimine gravissimo, ovvero aver violentato e ucciso due bambine bianche, in realtà stava facendo esattamente il contrario: voleva salvare loro la vita.

Le circostanze, la mentalità dell’epoca, che considerava i neri inferiori e lavoravano come schiavi, hanno ordito per lui una trama avversa. Le sue dimensioni abnormi e la sua pelle scura lo rendevano minaccioso e pericoloso, la sua umiltà ed emotività lo facevano passare per uno stupido, ma lui aveva un cuore grande, e un grande potere: quello di guarire, di succhiare letteralmente il male fuori dai corpi.

Il solo a comprenderlo è Paul Edgcombe, il capo delle guardie, che diventa testimone in prima persona dei suoi prodigi. L’elemento che mi ha colpito e anche commosso, è stata la straordinaria umanità descritta in un posto dove non ci si aspetterebbe mai di trovarla: in un carcere di massima sicurezza. Nel Braccio E. Quello dove i condannati sono in attesa di percorrere il famoso Miglio Verde, per andare al loro appuntamento con la Morte.

Alla bontà dei secondini si contrappone lo spietato sadismo di Pearcy Wetmore, un raccomandato spaccone che arriva nel Miglio solo perché vuole vedere da vicino un’esecuzione, e che infligge una fine atroce sulla sedia elettrica a Eduard Delacroix.

Trai detenuti insospettabili, invece, lo psicopatico William Worthon, soprannominato Billy the Kid, arrivato in carcere apparentemente catatonico, che darà filo da torcere a tutti. Un pizzico di magia e un piccolo segno di dolcezza è rappresentato dal topolino addomesticato Mr Jingle, che sembra solo una bestiolina messa a caso, ma invece riveste un ruolo simbolico importante: il desiderio di trasmettere qualcosa di sé al mondo, come se fosse un figlio, che contrasta con la durezza di quell’ambiente.

Che sia, secondo l’autore, il segno che anche gli assassini possono provare affetto? Difficile crederlo, perché i delitti prenderanno il posto loro.
Per tutti questi elementi, questo libro è entrato a buon diritto nella mia lista dei preferiti.




Nessun commento:

Posta un commento

Ti piace il mio blog? Seguimi anche su Facebook https://www.facebook.com/GraziaDeg87

Amici di penna: perchè lo scrittore non viene mai preso sul serio?

Nonostante molti non ci prendano sul serio, scrivere per noi è un lavoro. Il fatto che proprio nella patria di Dante Alighieri e altri illus...